La richiesta del sindacato di categoria.
"Dopo sei anni di blocco dei rinnovi contrattuali e di limiti ai trattamenti economici individuali, è giunto il momento di destinare con certezza risorse economiche per rinnovare i contratti di lavoro dei dipendenti pubblici". E' quanto afferma Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.
"In questi sei anni i lavoratori pubblici -continua Battaglia- hanno sopportato e subito un deprezzamento delle loro retribuzioni che non si era mai visto. Su di loro si è basata la politica di aggiustamento dei conti pubblici senza al contempo intervenire su inefficienze e sprechi dettati dalla politica con il proliferare di norme confuse e caotiche".
"Ai dipendenti pubblici -sottolinea- non si può chiedere di più e ancor meno si può chiedere di sopportare altri sei anni di blocco contrattuale riconoscendogli solo un’indennità di vacanza contrattuale a partire dal 2019 per importi medi di undici euro". "C’è una disponibilità economica individuata nel Documento di economia e finanza 2015, un 'tesoretto', e allora che esso sia destinato ai rinnovi contrattuali nel pubblico impiego", propone Battaglia.
"Al governo chiediamo di trasformare le 'Ipotesi tecniche per i rinnovi contrattuali' contenute nel Def - prosegue il sindacalista - in politiche concrete e in atti di indirizzo per l’Aran per l’apertura dei negoziati per i rinnovi contrattuali".
"Invochiamo con determinazione questo utilizzo di risorse pubbliche -precisa Battaglia- perché una cosa deve essere chiara: il contratto di lavoro, per un lavoratore, non è un optional, ma è un diritto inalienabile. Per questo, aspettiamo fiduciosi l’appuntamento del 23 giugno, data in cui la Corte Costituzionale discuterà il ricorso presentato dalla Federazione Confsal-Unsa sulla incostituzionalità dei blocchi contrattuali nel pubblico impiego, che sono per noi non solo un’ingiustizia sociale e un grave errore politico, ma anche una violazione del nostro ordinamento giuridico".
"Chiediamo pertanto al governo di usare il tesoretto del Def per rilanciare -conclude Battaglia- il lavoro pubblico e dare risposta ai milioni di lavoratori che aspettano da anni questa misura dovuta".