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Whirlpool: Fiom, non possiamo condividere chiusure

16 aprile 2015 | 15.58
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Il commento di Michela Spera, segretaria nazionale Fiom, e Gianni Venturi, coordinatore nazionale per il gruppo Whirlpool-Indesit.

Whirlpool: Fiom, non possiamo condividere chiusure

"Quello presentato oggi è un piano che, se da un lato contiene scelte industriali importanti per il nostro paese sia in termini di investimenti che di volumi produttivi, con il rientro di produzioni attualmente fatte in Cina, in Turchia e in Polonia, dall'altro contiene la decisione di chiudere lo stabilimento ex Indesit di Carinaro in Campania e, seppur in tempi più lunghi, il trasferimento della ricerca e sviluppo sulle lavastoviglie con la chiusura del centro di None in Piemonte. Decisioni di chiusure che non possiamo condividere". E' quanto scrivono in una nota Michela Spera, segretaria nazionale Fiom, e Gianni Venturi, coordinatore nazionale per il gruppo Whirlpool-Indesit.

"A Carinaro -spiega la nota- sono più di 800 i lavoratori e le lavoratrici oggi occupati che si aggiungono alle migliaia di posti di lavoro già spazzati via. La Campania sta pagando un prezzo altissimo in termini di occupazione, siamo ormai alla desertificazione industriale di una delle più importanti regioni del Mezzogiorno. Non siamo più in presenza di singole vertenze ma di fronte a una vera e propria 'vertenza Campania' su cui il governo e la Regione devono dire cosa intendono fare e su cui chiediamo loro di intervenire immediatamente".

"Oggi Whirlpool -spiega il sindacato- si è limitata a illustrarci le linee guida del piano industriale. Il confronto sindacale, che sarà avviato lunedì prossimo, 20 aprile, dovrà costruire risposte per tutti i lavoratori e tutti i siti del gruppo, solo così si salva l'industria e l'occupazione nel nostro paese. Per conquistarsi queste risposte e accompagnare il confronto, ancora una volta i lavoratori di Whirlpool dovranno mettere in campo iniziative e mobilitazioni. La Fiom, come sempre, metterà al centro di questo confronto difficile con la multinazionale americana la difesa dell'occupazione e le prospettive industriali dei territori coinvolti e deciderà, come ha sempre fatto -conclude la nota- nel corso della difficile vertenza Indesit 2013, insieme ai lavoratori".

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