Fca: Berta, con bonus Marchionne dà segnale ottimismo

"Un segnale di ottimismo". Giuseppe Berta, professore di Storia contemporanea alla Bocconi ed ex responsabile dell'archivio storico Fiat, interpreta così, con Labitalia, la nuova politica retributiva della Fca, annunciata ieri da Sergio Marchionne. "Intanto, c'è da dire -spiega Berta- che il mercato dell'auto va meglio, anche in Europa. Ce lo confermano i dati diffusi ieri sulle immatricolazioni, che segnalano una ripresa del mercato europeo, che si va ad aggiungere al fatto che le auto già si vendevano bene in Usa".

Ma c'è un'altra motivazione che può aver spinto l'ad di Fca a varare una nuova politica retributiva 'incentivante'. "Siamo alla vigilia di un forte impegno per il rilancio degli stabilimenti produttivi dell'Alfa Romeo in Italia -ricorda Berta- che partirà tra due mesi. Per questo, Marchionne vuole lanciare un segnale positivo, di ottimismo, anche in vista dello sforzo che tutti dovranno compiere in vista del rilancio di Alfa Romeo".

C'è poi un aspetto legato all'organizzazione del lavoro, che è stato, per il professore, fondamentale nel determinare la nuova politica retributiva in Fca. "L'introduzione del Wcm (World Class Manifacturing, la metodologia importata da Marchionne dagli Usa e usata in Italia, ndr) in ogni impianto Fca ha fatto sì che i vari siti siano diventati comparabili l'uno con l'altro e lo stesso Wcm implica un sistema 'cooperativo' in cui i lavoratori non sono semplici esecutori ma siamo partecipi del sistema organizzativo della fabbrica".

Insomma, anche una politica salariale basata sulla partecipazione dei lavoratori alla vita economica dell'azienda, sottolinea, "è un passo in avanti verso la trasparenza della fabbrica".

Ora la questione si sposta al piano sindacale. "E' importante -osserva Berta- che questi bonus produttività previsti da Marchionne non siamo un'elargizione unilaterale, ma siano negoziati con i sindacati".

I bonus "non possono essere un'erogazione applicata unilateralmente dall'azienda -ribadisce Berta- anche perché secondo la filosofia che ci hanno sempre esposto, il Wcm presuppone il coinvolgimento dei lavoratori".