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Jobs Act: l'informatico investigativo, sempre esistiti software per controlli a distanza

18 giugno 2015 | 16.21
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Lodeserto, tecnologia sempre più avanzata e tutto dipende dall'uso che se ne fa

Jobs Act: l'informatico investigativo, sempre esistiti software per controlli a distanza

"Software per realizzare i controlli a distanza ci sono sempre stati; certo la tecnologia è sempre più avanzata e tutto dipende dall'uso che se ne fa". A parlare è Giuseppe Lodeserto presidente di Collegio dell'Albo nazionale informatici professionisti, con alle spalle anni di esperienza investigativa in Polizia, commentando con Labitalia i decreti legislativi del Jobs Act relativi ai controlli a distanza.

"La tecnologia ha fatto passi da gigante -spiega- ormai si può vedere tutto a distanza, sia sul cellulare che sui pc. Per non parlare se ci si collega a Facebook. Tra gps e messaggi il controllo è assicurato. Pensiamo solo alla casella di posta -fa notare- che il datore di lavoro concede al dipendente in ufficio per dialogare professionalmente. La posta in oggetto può essere tranquillamente monitorata, anche per esigenze di sicurezza dell'azienda stessa per evitare magari una fuga di notizie".

"Quello che voglio dire -ribadisce Lodeserto- che, Jobs Act a parte, i controlli non sono una novità e che si possono fare con estrema facilità su ogni singolo strumento che il lavoratore usa: dal telefono fisso, al pc e al cellulare. I controlli di rete non si possono certo oscurare. Certo esiste anche un discorso relativo alla privacy e alla legalità, ma questa è tutta un'altra storia".

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