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Jobs Act: Papi (Usb), 'rivoluzione' del lavoro ma sulle spalle lavoratori

18 giugno 2015 | 15.46
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Provvedimenti a vantaggio aziende, a scapito lavoratori

Jobs Act: Papi (Usb), 'rivoluzione' del lavoro ma sulle spalle lavoratori

"Quella messa in atto dal governo con il Jobs act è una 'rivoluzione' del lavoro, ma in senso negativo. Si danno benefici alle aziende a discapito dei lavoratori, a cui vengono tolti dei diritti. E con la norma sui controlli a distanza contenuta nel decreto attuativo del Jobs act si vanno anche a toccare i diritti individuali come cittadini, non solo come lavoratori". Così, con Labitalia, Emidia Papi, dell'esecutivo nazionale dell'Usb, sul Jobs act del governo.

Un provvedimento che, per Papi, "cancella l'articolo 18 e introduce un contratto, quello a tutele crescenti, che noi chiamiamo a tutele 'morenti', perchè non tutela proprio nessuno".

"Anzi, visti i vantaggiosi sgravi contributivi offerti dal governo, è un provvedimento -avverte- che incentiva la 'sostituzione' dei lavoratori, in modo da poter godere degli sgravi. Senza dimenticare le nuove norme sul demansionamento, che permetterà alle aziende, accampando motivi organizzativi, di far 'scivolare' un lavoratore anche due qualifiche al di sotto di quella con cui è stato assunto".

"E' un provvedimento -sottolinea la sindacalista- che abbiamo cercato di fronteggiare in ogni modo, ma il governo ha apposto la fiducia su una delega così ampia e ha deciso da solo. Come d'altronde sta facendo su altri temi, lasciando al Parlamento solo il ruolo di passacarte".

E all'Usb non va giù "l'uso spasmodico di leggi delega amplissime che sta facendo il governo, e che svuota appunto il ruolo del Parlamento, a vantaggio dell'esecutivo che è l'unico a decidere davvero". "In questo si restringe, e di molto, l'ambito della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e sociale del Paese", sottolinea.

Al sindacato di base non piace neanche la "riforma del Terzo settore, che in pratica lascia i servizi sociali in mano al privato, e questo spiega l'attivisimo, ad esempio, delle Fondazioni bancarie". In conclusione, l'Usb "è pronta a difendere i diritti dei lavoratori, e anche i loro diritti come cittadini, in questo momento ancora di più".

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