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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

18 giugno 2015 | 10.35
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Giangiacomo Olivi, partner dello studio legale Dla Piper e grande esperto di tematiche legate all' innovazione, proprietà intellettuali e privacy, non crede che le nuove norme sui controlli a distanza del Jobs Act portino a uno "scenario da Grande fratello".Lo dice al 'Corriere della Sera' spiegando che "è una modernizzazione dello Statuto dei lavoratori in ottica di cyber security. Per le aziende sarà più facile difendersi. Peraltro norme simili ci allineano a molti altri Paesi". Questo è un beneficio per le aziende, ma cosa cambia in termini di controllo? Oggi si poteva già geolocalizzare e controllare, per esempio, gli smartphone aziendali? "In determinate circostanze era già possibile farlo oggi. Esistono dei precedenti. Ad esempio Ericsson nel 2014 aveva chiesto al Garante della privacy se poteva procedere per finalità organizzative con un sistema di localizzazione dei propri tecnici anche per intervenire rapidamente sui propri clienti. E il Garante aveva detto di sì ma ad alcune condizioni. E cioè: adottare delle misure tecniche affinché le informazioni fossero limitate solo ai dati di geolocalizzazione e introdurre un'icona sui software che segnalasse la funzione così che il tecnico potesse saperlo. Inoltre era consentito il trattamento dei dati in tempo reale solo in presenza di specifiche esigenze, come in situazioni di emergenza. In ogni caso veniva fatto salvo l' articolo 4 dello Statuto dei lavoratori (divieto di controllo a distanza salvo accordo con i sindacati)".

"Cambiare l' intero sistema finanziario per rendere il sistema finanziario al servizio di tutti, in particolare dei disoccupati, dei beneficiari dell' assistenza sociale, delle minoranze, delle donne e dei giovani. In sostanza, renderlo inclusivo". È il pensiero dell'economista bengalese Muhammad Yunus, inventore del microcredito. Al 'Corriere della Sera' aggiunge: "Già più di 170 milioni di donne hanno ricevuto un prestito. L' anno scorso la banca ha dato 1,5 miliardi di dollari sotto forma di prestiti e le persone povere hanno accumulato 1,5 miliardi sui propri conti risparmio. Il Bangladesh ha raggiunto l' obiettivo del Millennio di ridurre la povertà della metà entro il 2013, molto prima del termine, il dicembre 2015".

"È la terza grande operazione di indebolimento del lavoratore a favore dell'impresa, messa in campo dal Jobs Act, dopo i licenziamenti senza reintegra e il demansionamento con accordo individuale". Così Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, commenta con 'La Repubblica' la norma sui controlli a distanza che è un attacco "ai lavoratori che non sanno per che cosa possono essere sanzionati. Se ad esempio scordano il cellulare aziendale a casa, risultano assenti? La norma, per come è scritta, è troppo vaga e pericolosa". "C'era un pressing pesante di imprese e Confindustria sui contenziosi. Si chiedeva al governo di evitare che il giudice potesse continuare a decidere su alcuni argomenti. In particolari sulle tre grandi operazioni del Jobs Act: licenziamenti facili, demansionamento e controlli a distanza".

"Andremo soltanto se non ci troveremo davanti a una boutade mediatica, che la scuola non si merita". Francesco Scrima, segretario nazionale della Cisl-scuola è diretto nel rispondere con Avvenire sulla disponibilità del fronte sindacale a partecipare a una conferenza sulla scuola a luglio come ipotizzato dal premier Renzi. "Si tratta di aprire finalmente un confronto serio sulla riforma. E quindi lo ribadisco: se si vuole affrontare davvero i punti critici del testo attualmente in discussione e risolverli, noi faremo la nostra parte. Anche se non userei termini come 'conferenza sulla scuola'".

"La crisi dei rifugiati non dovrebbe essere la crisi di un solo paese ma dell' Europa nel suo insieme. E lo sforzo dovrebbe essere comune nel tentativo di risolverla e prevenire questa tragedia umana. Il ruolo dell' Italia è sempre stato un ruolo di spicco sotto il profilo umano e umanitario. Per quanto riguarda poi i sentimenti con l' America sono sempre stati storicamente forti e sentiti". Lo dice Henry Kissinger, 93 anni appena compiuti, premio Nobel ed ex segretario di Stato americano con Nixon e Ford al 'Messaggero'.

"Non è corretto dire che la nuova formulazione dell'articolo 4 consenta il controllo a distanza dei lavoratori". Francesco Pizzetti, docente di Diritto costituzionale all' Università di Torino e già presidente dell'Autorità garante della privacy, non ritiene che le nuove norme sconvolgano l' assetto già esistente: "Piuttosto -spiega al 'Messaggero'- direi che riprendono le linee guida fissate in modo molto preciso dal Garante nel 2007. Quelle indicazioni però ora avranno forza di legge e dunque vengono risolti in radice i problemi interpretativi che si erano creati".

Lo Statuto dei lavoratori era stato pensato e scritto in un contesto legislativo precedente all' era Internet. "Esatto. Il vecchio articolo 4 rifletteva essenzialmente l' ambiente della fabbrica, la vecchia catena di montaggio. A metà degli anni 2000 si era posto il problema di regolamentare strumenti come le email, i telefonini aziendali, poi sono venuti anche i social network, gli smartphone e così via. E il Garante aveva ritenuto che in questi casi era necessario informare il lavoratore, ma non servivano gli accordi sindacali, perché le apparecchiature non erano finalizzate al controllo dei lavoratori e nemmeno a finalità produttive o di sicurezza, come è il caso invece delle telecamere".

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