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Lavoro: Uil, a maggio autorizzate 65,4 mln ore Cig, +7,4% su mese

20 giugno 2015 | 13.30
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(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

A maggio, il mese più cassaintegrato nei primi 5 mesi del 2015, sono state autorizzate 65,4 milioni ore di cassa integrazione, salvaguardando mediamente oltre 380 mila posti di lavoro. L’aumento del 7,4% rispetto al mese precedente indica un fabbisogno crescente di questo strumento da parte delle imprese. A rilevarlo è la Uil che ha diffuso i dati del 4° Rapporto Uil sulla cassa integrazione di maggio 2015. "E la crescita sarebbe stata inconfutabilmente maggiore -sostiene Guglielmo Loy, Segretario Confederale Uil- se non si assistesse alla continua diminuzione della cassa in deroga (-5,6% tra aprile e maggio) dovuta all’ormai strutturale 'fermo' amministrativo degli stanziamenti". "Lo sblocco e l’implementazione delle risorse della deroga per il 2015 – continua Loy - resta la principale richiesta che facciamo al Governo". "Un allarme viene anche dalla crescita delle domande di disoccupazione (aspi) di aprile che aumentano in un mese di quasi 10.000 unità con il possibile travaso -afferma Loy - verso l’inoccupazione di lavoratori di imprese che non possono più utilizzare la cassa in deroga". "Non meno preoccupante -commenta Loy- l’incremento, tra aprile e maggio, di nuove richieste di cassa integrazione ordinaria (+15,2%) e straordinaria (+4,8%) sintomatiche, rispettivamente, dell’affacciarsi di ulteriori aziende ad uno stato di sofferenza e della ormai lunga permanenza in stato di crisi di altre".

"Nel nostro Paese, i paradossi regnano sovrani: con la scusa di estendere i diritti, si tolgono a chi ce li ha. Non solo; mentre si fanno inspiegabili intervenuti normativi di riduzione delle tutele dei lavoratori a favore delle imprese, come quelli sul demansionamento e sui controlli, non si mettono in atto provvedimenti che favoriscano davvero la ripresa occupazionale" afferma Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uil. "L'aumento del ricorso alla cassa integrazione -commenta Barbagallo- è il termometro di questo disagio, ma questo strumento continua anche a essere l'unico baluardo per la tenuta di precari equilibri sociali. Da questo punto di vista, il 'fermo amministrativo' della cassa in deroga è davvero preoccupante". "Lo stato di crisi continua e la ripresa resta di là da venire. Se invece di deregolamentare il lavoro che c'è, -aggiunge Barbagallo- il Governo si preoccupasse di creare nuovo lavoro, facendo investimenti e accrescendo il potere d'acquisto di lavoratori e pensionati, si farebbe davvero cambiare verso all'economia".

Riguardo i territori regionali, prosegue la rilevazione della Uil, sono 13 le Regioni, oltre alle due Province Autonome di Trento e Bolzano a far registrare un aumento di ore, ed è proprio quest’ultima che mette a segno l’incremento maggiore (+208,4%). In Sardegna, viceversa, si registra la diminuzione più consistente (-54,8%). Sono, invece, prosegue la Uil, 60 le Province in cui la richiesta di questo ammortizzatore sociale aumenta. Tra i territori con i più alti aumenti in valore percentuale, ai primi 5 posti troviamo: Enna (che passa dalle “zero ore” di aprile alle oltre 31 mila di maggio) e, a seguire, Sondrio (+3.065,2%), Isernia (+1.449,2%), Imperia (+740,3%) e Potenza (+523,3%). In valori assoluti, la provincia più cassaintegrata è Torino (5,8 milioni di ore), mentre quella che ha usato di meno questo strumento di sostegno al reddito è Oristano (circa 7 mila ore). Dall’inizio dell’anno, nel corso quindi dei primi 5 mesi del 2015, le aziende hanno fatto richiesta di ore di cassa integrazione per complessive 300 milioni di ore di cui il 60% di straordinaria (180 milioni di ore). L’industria ne ha assorbite circa 224 milioni, l’edilizia oltre 41 milioni, il commercio oltre 28 milioni e l’artigianato oltre 4 milioni. "Evidentemente - conclude Loy - il precario aumento del Pil non si riflette ancora positivamente sul sistema produttivo anche per la ormai cronica mancanza di politiche per la crescita".

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