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Lavoro: consulenti, fra ritenute e addizionali metà stipendio allo Stato

25 giugno 2015 | 15.43
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Al 'Festival del lavoro' la Fondazione Studi illustra il vademecum sulla busta paga

Lavoro: consulenti, fra ritenute e addizionali metà stipendio allo Stato

Tra ritenute previdenziali a carico del lavoratore e ritenute fiscali operate come sostituto d'imposta dal datore di lavoro, in media, il primo 30% delle entrate per le casse dello Stato esce diretto dalla busta paga dei lavoratori. Ma ad operazioni terminate (aggiungendo premi Inail, addizionali regionali e altro) si arriva anche al 50% del costo complessivo sostenuto dal datore di lavoro per ogni singolo lavoratore. Per alcuni settori, poi, come per esempio l’edilizia, le percentuali aumentano. E' l'analisi della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, diffusa in occasione del 'Festival del lavoro', che si apre oggi a Palermo.

"Quasi mai i lavoratori sono consci del costo complessivo sostenuto dal datore di lavoro per ognuno di loro, né quanto di questo loro costo transita effettivamente nelle casse statali. Il più delle volte il lavoratore, infatti, si ferma solo al netto 'in basso a destra' del cedolino. Ma la busta paga è molto di più", avverte la Fondazione Studi che, proprio per questo motivo, offre un facile vademecum per capire come leggerla.

"Da una semplice esposizione di ore lavorate con relativa quota retributiva e trattenute - ricorda - si è passati negli anni a un prospetto composto anche da più pagine e da decine di acronimi non sempre di immediata comprensione".

Varie e molteplici sono le situazioni del lavoratore che transitano in busta paga, come elencano gli esperti: "Dalle presenze alle assenze, alla composizione del proprio nucleo familiare, alla variazione del luogo di lavoro, alla fuoriuscita dal mondo del lavoro. Moltissime le informazioni contenute per garantire al lavoratore la massima trasparenza, dalle ferie e permessi alla quota di Tfr accantonata, all’imponibile previdenziale e fiscale con le relative somme a debito e credito".

"La busta paga è il prospetto che in termini monetari evidenzia il rapporto che si instaura tra datore di lavoro e lavoratore, rapporto che poi si estende anche agli enti previdenziali e al fisco", aggiunge la Fondazione Studi.

"La busta paga non è solo il minimo tabellare, ci sono le competenze fisse e quelle variabili. Dal 1993, in particolare, le dinamiche salariali si sono evolute con diverse ripercussioni sul lavoratore e sul datore di lavoro. Conoscere queste dinamiche e le regole per una corretta imposizione previdenziale e fiscale fanno la differenza e aiutano a costruire una cultura del lavoro basata su trasparenza e fiducia reciproca che si trasforma in sviluppo, progresso e competitività", concludono i consulenti del lavoro.

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