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Expo: dal forum 'Food east' contenuti per 'Carta di Udine'

25 giugno 2015 | 10.33
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Una due giorni che ha visto la città friulana 'capitale' di Expo, con la presenza dei paesi dei Balcani, dove si è parlato anche di caffè e viticoltura e ricerca

Expo: dal forum 'Food east' contenuti per 'Carta di Udine'

"In questa due giorni di 'Food East', in cui Udine è capitale di Expo per la ricerca e l'innovazione, miriamo a sintetizzare i risultati di tavoli di lavoro a livello internazionale in una 'Carta di Udine' che si aggiunga e integri la Carta di Milano per dare un nostro concreto contributo sul tema dell'agricoltura di qualità e della sostenibilità nella nutrizione". Lo ha dichiarato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al forum 'Food East', in corso all'auditorium della Regione di Udine sul tema 'Verso la Carta di Milano: le eccellenze del Friuli Venezia Giulia e dell'Europa centro-orientale per la sostenibilità in campo alimentare'.

Il Friuli Venezia Giulia è Regione capofila assieme alla Provincia autonoma di Bolzano per tutte le Regioni italiane sul tema della ricerca e dell'innovazione all'interno di Expo 2015. Il 12 settembre, a Milano, il Friuli Venezia Giulia e Bolzano trasferiranno il contributo che emergerà dalla due giorni udinese a nome della Conferenza delle Regioni e per tutto il sistema Paese.

"L'alta qualità dei lavori è garantita dalla presenza di autorità e dei tanti partner", ha evidenziato Serracchiani, ringraziando per la loro partecipazione i ministri della Scienza della Croazia e del Montenegro, Vedran Mornar e Sanja Vlahovic, la sottosegretaria all'Agricoltura slovena, Tanja Strnisa, la Commissione europea, presente nelle due giornate con ben tre Direzioni generali, e tutti coloro che assieme alla Regione hanno collaborato all'evento: i due Atenei di Udine e Trieste, Area Science Park, Iga-Istituto di genomica applicata, Ogs-Istituto di oceanografia e geofisica sperimentale, Cei-Iniziativa centro-europea, il Polo tecnologico di Pordenone, il Parco di San Daniele e il Trieste Cofee cluster.

"Alla base dei contenuti della Carta ci sarà proprio il principio di collaborazione tra tutti gli enti di ricerca del Friuli Venezia Giulia, i loro partner internazionali e gli Stati stessi", ha spiegato la presidente, precisando che con gli Stati "la Regione sta cercando di stringere relazioni ancora più strette, con l'obiettivo di fare massa critica; forti delle nostre identità, le proiettiamo in un territorio più ampio: la Carta di Milano può aiutarci a farlo".

In particolare, Serracchiani ha citato l'esempio della recente riattivazione di un'importante commissione bilaterale tra Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, in cui la collaborazione in campo agricolo sarà elemento centrale. Questo, nel più ampio quadro della strategia della Macroregione Adriatico Ionica, contenitore per Paesi e Regioni vicine su cui l'amministrazione regionale sta puntando per concretizzare molte iniziative.

Il primo obiettivo dell'evento, ha ricordato Serracchiani, "è lavorare insieme sul tema affascinante scelto per l'Expo 2015, 'Nutrire il Pianeta, Energia per la vita', mettendo a fattore comune la filiera della conoscenza per elaborare strategie comuni per una crescita sostenibile; il secondo è fare in modo che la ricerca e lo sviluppo non restino scollati dai processi industriali e di produzione; il terzo è sollecitare l'incontro delle filiere produttive di successo". "Abbiamo un obiettivo ambizioso, legare la competitività dei sistemi territoriali locali e traghettarli verso livelli più alti, rendendo questi territori protagonisti per le sfide sui temi della nutrizione, della scienza e delle tecnologie", ha concluso la presidente.

Da parte sua, il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, aprendo il forum, ha ribadito che "con orgoglio il Friuli Venezia Giulia fa da capofila a tutta una serie di buone pratiche che verranno portate all'attenzione di Expo 2015 per sancire all'interno della Carta di Milano i temi che saranno trasmessi alla presidenza dell'Onu".

Bolzonello ha ricordato come "il Friuli Venezia Giulia, terra di confine, regione piccola per dimensioni ma in grado di allacciare importanti relazioni, come interlocutrice e cerniera dei Balcani, abbia l'ambizione anche di lasciare, grazie alla sinergia di un intero sistema istituzionale, intellettuale, manageriale, produttivo, un segno duraturo sul tema dello sviluppo sostenibile, anche dopo la conclusione di Expo 2015".

"Da questo punto di vista, 'Food East' è un appuntamento importante per parlare di scienza e ricerca, ma anche per evidenziare le buone pratiche che Stati e Regioni stanno promuovendo", ha aggiunto il vicepresidente, ricordando che "l'agroalimentare è già uno dei temi nodali dell'attualità ma peserà ancora di più nei modelli di sviluppo futuro sia delle comunità locali che di quelle globali".

Al forum è intervenuto anche l'assessore regionale alle Risorse agricole e Forestali, Cristiano Shaurli: "La Carta di Milano - ha detto - ci spinge a coniugare i temi che stanno di fronte alla comunità mondiale ed europea con le nostre eccellenze, le nostre tradizioni, i processi di innovazione senza creare antagonismo o rifugio in romanticismi, ma sapendo che, in passato, le nostre tradizioni sono state spesso eccezionali innovazioni e che oggi rappresentano conquiste e identità di cui andiamo fieri, capaci non solo di resistere a massificazioni ma anche di essere base di partenza per uno sviluppo sostenibile e, proprio per questo, in grado di essere delle leve per affrontare anche le criticità e le sfide oggi presenti".

Shaurli ha sottolineato l'importanza di confrontarsi "per capire come far avvicinare il settore primario, a volte ancora troppo lontano da scelte innovative sia di processo che di prodotto, da un'imprenditoria che spesso ancora fatica a incontrare gli input provenienti dai centri di ricerca e sviluppo tecnologico". E ha ricordato come "formazione, ricerca universitaria e scientifica hanno prodotto in Friuli Venezia Giulia ricadute concrete".

"Siamo attori convinti di quello che riteniamo un vero passo in avanti verso un'ottica di coordinamento e integrazione: la Rete interregionale per la ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca che si è costituita spontaneamente per creare un collegamento tra le Regioni e porsi quale interfaccia organizzata dei ministeri. Con lo scopo principale di contribuire alla definizione dei Piani di ricerca sul sistema agricolo e con l'obiettivo di rispondere all'esigenza delle Regioni di creare sinergie operative, di portare avanti un percorso comune relativo alle metodologie da sviluppare con riferimento alla ricerca agraria, quale necessario supporto al momento decisionale più propriamente politico, nonché di unire risorse per presentare progetti di ricerca comuni", ha concluso.

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