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Jobs Act: Busacca, ultimi 4 decreti operativi entro estate

26 giugno 2015 | 09.53
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La riforma del lavoro al centro del Festival di Palermo: per Marina Calderone, "un'ulteriore scommessa deve essere la riforma dell’articolo 117 della Costituzione, riportando a una competenza nazionale le 20 legislazioni regionali"

Jobs Act: Busacca, ultimi 4 decreti operativi entro estate

Gli ultimi 4 decreti previsti dal Jobs Act (Semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale; Riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro; Riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive; Razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità) concluderanno il loro iter parlamentare e diventeranno, quindi, operativi entro l'estate. La conferma è arrivata da Bruno Busacca, responsabile segreteria tecnica ministero del Lavoro e delle politiche sociali, in occasione del 'Festival del lavoro', in corso a Palermo e organizzato dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro.

In vista della completa attuazione della riforma complessiva Marina Calderone, presidente dell'Ordine dei consulenti del lavoro, da parte sua, ha evidenziato come "un'ulteriore scommessa del mercato del lavoro debba essere la riforma dell’articolo 117 della Costituzione, riportando, quindi, a una competenza nazionale le 20 legislazioni regionali".

Marina Calderone, che è anche presidente del Comitato unitario delle professioni ha voluto toccare anche una serie di temi che in questo momento riguardano il comparto delle professioni, un panorama che tocca oltre 2 milioni di iscritti. In particolare, la presidente si è soffermata su due importanti temi: il disegno di legge sulla concorrenza e sul Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti.

Nel primo caso, si tratta di un provvedimento che rischia di essere l’ennesima occasione per alcuni soggetti di far entrare nel delicato settore delle professioni soggetti la cui finalità è esclusivamente lucrativa mentre le professioni ordinistiche trovano quale punto qualificante la tutela della fede pubblica in settori costituzionalmente rilevanti.

E poi il Trattato, la cui finalità è un accordo commerciale di libero scambio tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America, rischia di sfaldare regole che anche in questo caso riguardano i cittadini in quei settori delicati nei quali non possono essere visti esclusivamente quali consumatori. Rispetto a forti pressioni e interessi che giungono al legislatore nazionale ma anche quello comunitario, l’idea di Marina Calderone è di "creare un soggetto unico delle professioni che dialoghi con governo nazionale e europeo".

"Un unico interlocutore dunque, che sia forte della unitarietà delle sue componenti. La proposta è, quindi, quella di creare un unico soggetto politico che riunisca gli ordini professionali, le Casse di previdenza e le fondazioni scientifiche e che si occupi delle relazioni dirette con le istituzioni a tutela delle professioni", ha detto. Per Marina Calderone, "quello delle professioni, infatti, è un mondo forte numericamente ma anche sotto il profilo dell’autorevolezza per il ruolo rivestito nelle materie di competenza e la presenza nelle varie istituzioni". "Tuttavia tale potenziale è rimasto inespresso perché le azioni sono state, molte volte, intraprese autonomamente", ha concluso.

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