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Mare: 42% arenili in erosione, weekend dedicato a 'Spiagge e fondali puliti'

22 maggio 2015 | 15.03
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Un'iniziativa promossa da Legambiente insieme a Cial, Novamont, Mareblu e Virosac: oltre 300 eventi in tutta Italia

Mare: 42% arenili in erosione, weekend dedicato a 'Spiagge e fondali puliti'

In Italia su 7.465 chilometri di costa, le spiagge rappresentano il 50% della lunghezza totale di cui 1.661 km sono in erosione: il 42%. E' quanto si legge nel dossier di Legambiente 'Spiagge indifese' che apre il fine settimana dedicato alla tutela del mare e delle coste 'Spiagge e Fondali puliti - Clean up the Med', dal 22 al 24 maggio.

Il testo riprende i dati del rapporto 'Lo Stato di salute dei litorali italiani', curato da Enzo Pranzini dell'Università di Firenze e pubblicato nel 2006: ancora oggi l'ultimo e più esaustivo quadro nazionale sul tema. Nel dossier, Legambiente presenta una fotografia dello stato di salute delle coste italiane e, in particolare, dei processi di erosione che minacciano il litorale.

"Un fenomeno naturale che è amplificato dall'antropizzazione delle coste, dalla riduzione dell'apporto solido dei fiumi in mare e da un'inadeguata gestione del problema da parte delle amministrazioni - spiega l'associazione ambientalista - Mentre le spiagge si assottigliano di mareggiata in mareggiata e le infrastrutture costiere restano esposte all'aggressione marina, le opere di difesa poste a protezione degli arenili in erosione rischiano di accelerare e aggravare i processi erosivi in spiagge adiacenti e di alterare in modo significativo la morfologia, l'ecosistema e il paesaggio delle coste".

Ne è evidenzia il litorale marchigiano, come descritto nel dossier, le cui coste sono oggi coperte per circa l'80% da opere rigide di difesa, installate negli ultimi cinquanta anni procedendo a ritmi sostenuti da sud a nord, quasi ad inseguire i processi erosivi che esse stesse innescavano nelle spiagge vicine. Eppure, ricorda Legambiente, continuano ad essere proposti grandi interventi di difesa rigida della costa su cui oggi, solo per i principali, si prevedono finanziamenti per circa 230 milioni di euro.

Secondo i dati del rapporto del 2006, al Molise, prima regione italiana per tassi di erosione costiera (91%), segue la Basilicata con il 78% di spiagge erose, la Puglia con il 65%, l'Abruzzo con il 61% e le Marche e il Lazio, a pari merito, con il 54%. Mentre i valori più bassi si registrano in Friuli (13%), in Veneto (18%) e in Emilia-Romagna (25%). Le altre regioni si collocano tra il 33% della Liguria e il 43% della Calabria.

"Più di 300 iniziative di pulizia nel nostro paese saranno anche un momento di riflessione e di sensibilizzazione sulla gestione del territorio e sulle opere veramente utili alla tutela dell'ambiente", sottolinea Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente. "Obiettivo delle iniziative sui territori e dell'impegno dei circoli di Legambiente - dice Giorgio Zampetti, responsabile scientifico dell'associazione - è di tutelare e preservare la natura degli habitat costieri, liberare l'accesso alle spiagge e liberarle dal cemento, avviare una radicale riqualificazione dell'esistente e progettare e realizzare opere di adattamento dell'erosione costiera, a partire dalla salvaguardia dei sistemi dunali, calibrate secondo le precise necessità". 'Spiagge e Fondali puliti - Clean up the Med' è promossa da Legambiente insieme a Cial, Novamont, Mareblu e Virosac.

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