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Clima: da Gorbachev a Fitoussi al Romesymposium per il futuro della Terra

27 aprile 2017 | 17.21
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(Fotolia)
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Istituzioni, scienza e società civile insieme per il clima, la pace e per il bene del pianeta. Punto di incontro di proposte e obiettivi da raggiungere sarà il RomeSymposium 2017 sui cambiamenti climatici, il 5 maggio a Roma al Tempio di Adriano, organizzato dalla Fondazione Italiani e dal New Policy Forum di Mikhail S. Gorbachev. Nella giornata saranno divulgati i risultati di un documento scientifico messo a punto dai massimi esperti mondiali di clima che, nei due giorni precedenti, si riuniranno presso l’Agenzia spaziale europea (Esa).

“I problemi che la società si pone è impossibile che siano risolti senza una spinta dal basso – osserva il presidente della Fondazione Italiani, Angelo Schiano – per fortuna abbiamo abbandonato alcune posizioni negazioniste che ancora sopravvivevano ma oggi gli Stati non possono adempiere appieno agli obblighi senza che ci sia anche una coscienza globale".

"La nostra proposta - aggiunge Schiano - tra le altre, è quella di promuovere delle class action, diversificate Paese per Paese, in modo da agire su singoli temi, a partire dall’inquinamento dell’aria per arrivare al consumo di suolo. Insomma tentare di intraprendere una strada che porti dalle parole ai fatti, puntando dritto il dito contro l’inadempienza e colui che la rappresenta”.

Guardando allo scenario internazionale e al “preoccupante cambio di paradigma da parte degli Usa”, Schiano sostiene anche la proposta per gli Stati Uniti di “lanciare un protocollo sotto forma di accordo tra governatori Usa in contrasto con la politica climatica ed energetica del presidente Donald Trump; allo stesso tempo ripensare strumenti partecipativi diversi per appagare un vero momento di democrazia”.

Roma sarà così per una settimana, dal 2 al 5 maggio, al centro dell’agenda ambientale internazionale con una serie di incontri sinergici: il Global Sustainability Forum il 2 maggio a Montecitorio con l’intervento del Premio Nobel Joseph Stiglitz, insieme con il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi e i presidenti di Telecom Italia, Generali, Banca Intesa Sanpaolo e Enel.

I lavori continueranno il 3 maggio all’università Luiss e il 4 alla Fao per concludersi poi a Palazzo Chigi con la firma della ‘Dichiarazione di Roma’. Sempre il 5 maggio, in contemporanea con il RomeSymposium, prenderà il via in Campidoglio il ‘Meeting nazionale delle scuole per la pace, la fraternità e il dialogo’ – con la partecipazione di circa 5mila studenti - che si chiuderà il giorno successivo in Vaticano con il ricevimento da parte di Papa Francesco in un’udienza ‘speciale’ sulla ‘casa comune’.

Per Martin Lees, direttore scientifico del RomeSymposium, un'azione per il clima è ormai "inevitabile e urgente un’azione per il clima". Le misure proposte dall’accordo di Parigi, "sono del tutto insufficienti per evitare le catastrofiche conseguenze dei cambiamenti climatici. Continuare ai ritmi attuali di sviluppo – continua Lees - porterà a una destabilizzazione irreversibile del clima, innescando l'aumento dei livelli di povertà, l’incremento delle migrazioni e sempre più conflitti".

"Gli sforzi della comunità internazionale per scongiurare pericolosi cambiamenti climatici - denuncia - sono stati lenti e incerti, oltre che ostacolati da potenti interessi. È giunto il momento di chiedere ai nostri leader di garantire le prospettive, la sicurezza e le speranze per i nostri figli e per le prossime generazioni”.

Questi alcuni dei relatori previsti al RomeSymposium del 5 maggio: Mikhail S. Gorbachev, Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede dal 2006 al 2016, Manuel Pulgar-Vidal, ministro dell’ambiente del Perù e presidente della Cop20, Graeme Maxton, segretario generale del Club of Rome, Jean-Paul Fitoussi, Co-Chairman, the Global Sustainability Forum, Professor of Economics, l’Institut d’Etudes Politiques de Paris, Pier Carlo Sandei, Unep Adviser to the Italian Presidency of the G7.

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