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Acqua: prima vittima del disordine climatico, -20% ogni 1°C in più

18 ottobre 2017 | 16.33
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Acqua: prima vittima del disordine climatico, -20% ogni 1°C in più

Secondo il quinto rapporto del Gruppo Intergovernativo degli Esperti sull'Evoluzione del Clima (Giec) i cambiamenti climatici stanno avendo un forte impatto sulla disponibilità di acqua dolce. E' stato stimato che per ogni incremento di 1°C della temperatura terrestre, un ulteriore 7% della popolazione mondiale vedrebbe ridursi del 20% la propria disponibilità di risorse idriche. Insomma l'acqua è la prima vittima del disordine climatico in atto.

Le conseguenze economiche ed ecologiche rischiano di diventare molto serie: i dati diffusi dall'Oms confermano che il 90% dei disastri naturali è legato all'acqua ed entro il 2030 le persone colpite dalle inondazioni sarà tre volte superiore all'attuale. Secondo le stime del World Water Development delle Nazioni Unite del 2015, la crescita della popolazione mondiale e della domanda di beni e servizi favoriranno un forte aumento del consumo di acqua ed è prevedibile che entro il 2030 la risorsa oggi disponibile subisca una drastica riduzione del 40%, a meno che non vengano migliorati significativamente gestione e servizio.

Secondo l'Unhcr oltre 250 milioni di persone saranno trasmigate da qui al 2050 a causa delle condizione meteorologiche estreme, la riduzione delle riserve di acqua e il degrado delle terre agricole. Tema al centro del Summit Internazionale "Acqua e Clima. I grandi Fiumi del mondo a confronto", presentato oggi a Palazzo Chigi e che si svolgerà dal 23 al 25 ottobre nella Sala della Protomoteca a Roma.

Per la prima volta in assoluto, a Roma i responsabili dei bacini fluviali, transfrontalieri e lacustri più rappresentativi e grandi del mondo si confronteranno con organismi internazionali di settore, università, centri di ricerca, imprese, istituti bancari, Ong. Obiettivo: scambiare esperienze, informazioni e know how sulla gestione sostenibile dell'acqua, facilitare il dialogo, la cooperazione e la messa in atto di azioni e progetti comuni. “Abbiamo assunto l’iniziativa di riunire a Roma per la prima volta i responsabili dei più grandi fiumi e laghi dei cinque continenti – spiega il Ministro Gian Luca Galletti – perché il rapporto tra i cambiamenti climatici e la disponibilità della risorsa acqua è oggi una questione profonda e dirimente per il futuro del nostro Pianeta. C’è una visione comune che unisce corsi d’acqua e bacini idrici lontani migliaia di chilometri: dove c’è disponibilità idrica cresce una comunità e si sviluppa un’economia, dove manca c’è squilibrio ambientale e sociale. Per questo – spiega Galletti - le soluzioni non possono che essere comuni e inedite rispetto al passato: così abbiamo scelto di avvicinarci a quei nuovi appuntamenti del negoziato internazionale, a partire dalla vicina Cop23 di Bonn, che pongono l’acqua al centro della grande sfida climatica globale. Non c’è altro tempo da perdere”.Il Summit è organizzato dal ministero dell'Ambiente in collaborazione con l'Unicef (Commissione Economica per l'Europa delle Nazioni Unite), il Riob/Imbo (Rete internazionale degli Organismi di Bacino) e la Gawac (Alleanza Mondiale per l'Acqua e il Clima) che riunisce l'Alleanza delle Imprese e l'Alleanza delle Grandi città, e l'Unesco. Sarà il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni ad aprire ufficialmente il Summit il 23 ottobre con il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti e il sindaco di Roma Virginia Raggi. In apertura della cerimonia il Segretario di Stato Vaticano Sua Eminenza Pietro Parolin darà lettura di un messaggio di Papa Francesco. Alla cerimonia di chiusura del 25 ottobre interverrà il presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Quattro le sessioni nelle quali si incroceranno gli interventi di circa 100 tra rappresentanti di organismi internazionali, delle Commissioni di vertice di gestione dei grandi bacini fluviali e lacustri, rappresentanti delle imprese e delle principali istituzioni finanziarie, esperti, ricercatori, associazioni. Presenti 47 delegazioni di corsi d'acqua e grandi laghi rappresentativi di tutti i continenti e dei circa 3 miliardi di cittadini che vivono nelle rispettive aree. Alla presenza del Presidente Mattarella sarà presentata l'Alleanza delle imprese italiane per l'Acqua e il Clima, iniziativa promossa dal ministero dell'Ambiente con le più importanti imprese e associazioni di categoria italiane che utilizzano l'acqua per scopi produttivi. Sarà poi sottoposta all'approvazione del Summit la Dichiarazione di Roma, documento conclusivo che riaffermerà la unanime volontà affinché l'acqua entri nel negoziato sul clima. Il documento verrà portato dal ministro galletti a Bonn, in occasione della Cop23 di novembre.Uno spazio importante sarà dedicato all'Africa c on l'intervento dei ministri del Senegal e della Guinea, nonché i capi di delegazione dei più grandi fiumi e laghi africani. Invitati tutti gli ambasciatori dei Paesi del continente africano in Italia. "Vogliamo dare una visione diversa della cooperazione internazionale: non siamo più nella logica dell''aiutiamoli a casa loro', perché qui o si vince tutti insieme, o perdiamo tutti", sottolinea Galletti. "Dobbiamo metterci attorno a un tavolo, tutti insieme e alla pari. Questo è il grande insegnamento che porterò con me dalla mia esperienza di ministro dell'Ambiente: l'obbligo a collaborare. Con questo Summit - conclude Galletti - vogliamo fare un'investimento sull'umanità e sul futuro di tutti".

Le fontane storiche romane si tingono di blu. Per l'occasione, sei tra le più belle fontane storiche di Roma (Fontana di Trevi, Fontana dei Leoni in piazza del Popolo, Fontana del Pantheon, Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona, Fontane di Piazza Farnese, Fontana della Dea Roma in Campidoglio) nei tre giorni del Sunmmit saranno illuminate di blu dalle ore 19 alla mezzanotte.Obiettivo dell'iniziativa: rendere partecipi i cittadini dell'importanza di questo storico evento che vede Roma al centro di questa grande sfida globale da vincere contro il riscaldamento globale e a tutela dell'acqua.

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