cerca CERCA
Martedì 19 Marzo 2024
Aggiornato: 04:18
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Foreste: ricostruita in 3D la tenuta di Castelporziano

30 gennaio 2015 | 17.21
LETTURA: 4 minuti

Grazie ad uno studio del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura ogni palmo della foresta è stato studiato e riprodotto in digitale, basta un click ed è come camminarci dentro. Usata l'innovativa tecnologia di Laser Scanner Aereo completamente open-source

(fonte Cra)
(fonte Cra)

E' come se ci si potesse camminare dentro e, soprattutto, ogni palmo della Tenuta di Castelporziano è stato studiato ricostruendone in 3D ogni albero, ogni duna: da quella più recente alla più antica. Il tutto grazie a tecnologie innovative di Laser Scanner Aereo completamente open-source. A ricostruire 3D la foresta del Presidente della Repubblica è stato il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (Cra), con la sua Unità di Ricerca per il Monitoraggio e la Pianificazione Forestale di Trento. Lo studio è stato realizzato in collaborazione con lo spin-off del Cra "Effetreseizero" che ha messo a punto uno strumento informatizzato 'geografico' innovativo, per descrivere e quantificare minuziosamente il patrimonio boschivo della Tenuta Presidenziale di Castelporziano al 2014.

"Si tratta di una base informativa permanente, essenziale sia per la redazione periodica dei Piani di Gestione Forestale della Tenuta sia per la registrazione degli eventi che caratterizzano l’evoluzione della Foresta" spiega il Cra. Questo risultato è il frutto di due progetti combinati: Elite – per la ricerca di base e applicata - e Siftec -per l’informatizzazione finanziati dall'Accademia Nazionale delle Scienze ("dei XL") d'intesa col Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica. "La Tenuta Presidenziale di Castelporziano è un vero e proprio gioiello naturalistico sul litorale laziale, a soli 25 km dal centro di Roma" afferma ancora il Cra. E la foresta del Presidente è davvero l'ultimo lembo 'incontaminato' di quelle vaste foreste che un tempo si estendevano lungo tutta la costa laziale, con numerosi ecosistemi: dalla spiaggia a dune recenti con piante pioniere e colonizzatrici, a dune antiche stabilizzate fino ad aree a macchia mediterranea bassa ed alta, con le tipiche specie sempreverdi ed aromatiche naturalmente.

Nella tenuta c'è poi la grande foresta vera e propria, con i boschi di Leccio che si estendono per 500 ettari, le pinete monumentali di pino domestico di circa 1000 ettari, i boschi misti di querce che si allungano per 2400 ettari, quelli di quercia sughera ed altre aree forestali a piantagione, nonché i pascoli per gli allevamenti del bestiame domestico e aree a coltivazioni estensive di cereali. Il bosco occupa oltre il 75% della Tenuta, per una superficie pari a quella di 7-8 comuni medi italiani.

Ora, "grazie ad innovative tecniche di Laser Scanner Aereo (ALS-LiDAR), applicate per la prima volta in ambiente mediterraneo, è stato possibile identificare, delimitare e descrivere informaticamente ciascuna delle 800 Unità forestali nelle quali è stata suddivisa la Tenuta, con un elevato livello di dettaglio e in 3 dimensioni, compresa quella dell’altezza degli alberi, decisiva nel fornire informazioni su volumi legnosi e biomasse presenti nella foresta" aggiunge il Cra.

Insomma, basta un click per vedere le immagini fotografiche riprese al suolo, tutte le informazioni descrittive e quantitative del tratto di bosco e soprattutto la sua visualizzazione in 3D. Ma non è tutto: grazie alla informatizzazione dell’archivio di immagini dal dopoguerra ad oggi, non solo si può vedere il bosco com’è adesso, ma anche com’era in passato a step decennali. Si potrebbe quindi parlare di Castelporziano come di una sorta di "smart-forest in 4d". La tecnologia è completamente open-source, cioè liberamente utilizzabile senza costi per l'utenza.

"Questo progetto rappresenta un esempio di finalizzazione concreta della ricerca di base e applicata del Cra che si è attuata anche attraverso la promozione della nascita di una impresa innovativa ad alta specializzazione nella descrizione informatizzata del territorio quale è il suo spinoff di ricerca" evidenzia il Commissario straordinario del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Salvatore Parlato. Questo modello, conclude, "rappresenta un esempio di sicuro valore e immediatamente riproducibile per sviluppare le basi informative necessarie alla gestione sostenibile di molte aree naturalistiche italiane".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza