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Vino: il Chianti Vegan piace, +60% dell'export

08 aprile 2016 | 11.50
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Vino: il Chianti Vegan piace, +60% dell'export

E’ boom di esportazioni per il vino vegano: la prima annata delle bottiglie con il bolllino cruelty free sta facendo segnare un più 60% dell’export e un aumento delle vendite di circa il 40% in Italia. Questo il bilancio, ancora parziale, fatto registrare da Casabianca, tenuta vitivinicola senese, che a inizio 2015, per prima, ha ottenuto la certificazione vegan per il Chianti Colli Senesi e l’intera linea di vini.

“La nostra scelta di certificare i vini con il bollino vegan segna un risultato che non ci saremmo aspettati”, racconta Alberto Cenni, amministratore delegato di Casabianca. L’azienda ha ricevuto la certificazione cruelty free a partire dalla vendemmia 2014 ed è stata rilasciata dopo un iter procedurale che ha portato a tracciare ogni passaggio della produzione dalla vigna all’uva, dalla bottiglia al packaging da parte di Csqa di Vicenza, azienda nelle certificazioni della tipicità e qualità dei prodotti agroalimentari ed enologici.

L'obiettivo, spiega Cenni, "è produrre vini che siano sempre più espressione del territorio: per questa ragione accanto alla conduzione biologica e alla certificazione di origine, Docg e Igt, abbiano puntato sul bollino vegano che significa un’attenzione in più verso i consumatori”.

Il bilancio non è ancora definitivo ma, spiega l'ad di Casabianca, "ci stiamo assestando su un aumento intorno al 60% delle esportazioni, con una particolare crescita negli Stati Uniti e in Inghilterra". Ma le novità green non sono finite: partire dall’annata 2016, infatti, che sarà presentata dal 10 al 13 aprile al Vinitaly (padiglione 9 stand 16), ogni parte del confezionamento del vino è stata improntata a ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente.

Le bottiglie, infatti, sono più leggere (con un taglio pari a circa il 25%) per un risparmio di 3 tonnellate di vetro all’anno, i tappi sono riciclabili e ricavati da biopolimeri rinnovabili e a base vegetale, così come le capsule che oltre ad essere riciclabili sono prive di colle. Un messaggio in difesa dell’ambiente che Casabianca comunica anche attraverso il nuovo logo e le nuove etichette realizzate su carta riciclata e ideate dallo studio McBrains di Siena, ispirate al rapporto con il territorio e al paesaggio della Toscana.

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