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Rifiuti: lampadine esauste, Pisa la provincia toscana più virtuosa

08 agosto 2017 | 12.03
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Rifiuti: lampadine esauste, Pisa la provincia toscana più virtuosa

Raccolta di lampadine esauste: in Toscana la provincia più virtuosa è Pisa, che ha raccolto durante la prima metà dell’anno più di 17 tonnellate di lampadine giunte a fine vita. Subito dopo vengono Arezzo (16,4 tonnellate) e Firenze (poco più di 16 tonnellate di rifiuti cosiddetti 'R5' raccolti nei primi sei mesi del 2017).

Risulta fuori dal podio Lucca, che arriva quarta con i comuni del proprio territorio, dove vengono raccolte circa 8 tonnellate di fonti luminose esauste. Al quinto posto c’è Pistoia con circa 6 tonnellate, seguono Siena al sesto posto e Prato in posizione numero sette, entrambe con poco più di 4 tonnellate di rifiuti R5 raccolte da gennaio a giugno 2017.

Una sottile differenza divide le raccolte delle due città: circa un centinaio di chilogrammi di rifiuti R5, tra la provincia di Siena e quella di Prato. Gli ultimi tre posti sono occupati rispettivamente dalla provincia di Livorno (3,3 tonnellate), Massa-Carrara (quasi 2,5) e Grosseto.

Sono i dati della raccolta nei primi sei mesi del 2017 sul territorio della regione Toscana (79 tonnellate totali) e nelle 10 città capoluogo di provincia, anticipati da Ecolamp, il consorzio specializzato nei rifiuti di illuminazione, in occasione di Festambiente, il festival nazionale di Legambiente in corso a Rispescia (Grosseto).

Ecolamp partecipa infatti alla 29esima edizione del festival di Legambiente, in programma fino a martedì 15 agosto nel Parco regionale della Maremma. "Siamo certi che, anche grazie alla presenza di Ecolamp, i visitatori di Festambiente saranno ancora più consapevoli dell'importanza di una corretta raccolta differenziata dei rifiuti di illuminazione - dichiara Fabrizio D'Amico, direttore generale di Ecolamp - da questi Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, ndr), infatti, è possibile recuperare oltre il 95% dei materiali, impiegabili in nuovi cicli produttivi".

"Dati importanti - conclude - che senza dubbio toccheranno la sensibilità dei cittadini toscani, che già nel primo semestre di quest'anno hanno permesso di riciclare più di 79 tonnellate di sorgenti luminose esauste".

Ecolamp, fin dalla sua nascita nel 2004, raccoglie sul territorio nazionale i Raee di illuminazione: lampade, lampadine e apparecchi di illuminazione. Le lampade a incandescenza e quelle ad alogeni non vanno raccolte in modo differenziato e possono essere gettate nei rifiuti generici. Mentre tutte le altre lampade, come ad esempio i neon o gli attuali Led, fanno invece parte della raccolta differenziata dei Raee, vanno smaltite in modo corretto e appartengono al raggruppamento R5.

Per quanto riguarda invece gli apparecchi di illuminazione, come ad esempio torce, lampade da scrivania e abat-jour: sono anch’essi rifiuti che fanno parte della raccolta differenziata dei Raee e appartengono al raggruppamento R4, insieme all’elettronica di consumo (telefonini, tablet) e ad altri piccoli elettrodomestici.

Ecolamp si occupa a livello nazionale della raccolta e del corretto avviamento al riciclo dei Raee di raggruppamento R5 e R4. La gestione del fine vita dei rifiuti di illuminazione (raggruppamento R4 ed R5) ha come fine primario il valorizzare le materie prime seconde ricavabili dalle attività di corretto trattamento.

Il riciclo ha un impatto ambientale positivo, in termini di materiali ottenuti dal corretto trattamento dei rifiuti R4 ed R5. I materiali recuperati sono il 97,16% del materiale trattato. Il vetro rappresenta il 75% dei materiali recuperati dai rifiuti Raee di raggruppamento R5. Mentre per i piccoli elettrodomestici e i rifiuti da illuminazione di raggruppamento R4, i dati relativi all’anno 2015 mostrano un recupero di materiali di circa il 92,5%.

Ciò permette, secondo i principi dell’Economia Circolare, uno dei principali temi dell’edizione 2017 del festival di Legambiente, un progressivo superamento della cosiddetta economia lineare – che è causa di grande spreco di materie prime, della creazione di rifiuti e dello spreco energetico servito alla loro produzione - a favore del più proficuo e positivo concetto di risorsa da riutilizzare: non più rifiuti da smaltire, ma materie prime seconde da reintrodurre nuovamente nel sistema economico.

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