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Turismo: nasce la nuova Alleanza della Mobilità Dolce

19 settembre 2017 | 14.48
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(Fotolia)
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Una piattaforma di 22 associazioni insieme per lavorare a progetti e proposte per lo sviluppo del sistema di mobilità dolce in Italia e migliorare l’offerta e le politiche dedicate a chi cammina, pedala e usa ferrovie turistiche alla scoperta del paesaggio italiano. Con questo obiettivo le associazioni firmano a Pesaro il protocollo per la nascita in Italia della nuova Alleanza della Mobilità Dolce.

L'Alleanza punta a promuovere la creazione di una rete 'dolce' per ogni utenza di viaggiatori e viaggiatrici, integrata con il trasporto collettivo, attraverso la riqualificazione e l’adeguamento del patrimonio esistente e la cura del paesaggio storico, dedicando attenzione alla tutela dell’ambiente, alle vocazioni del territorio, all’abbattimento delle emissioni inquinanti e al benessere e alla salute dei cittadini.

Le associazioni coinvolte sono Aigae, Legambiente, Touring Club, Italia Nostra, Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali, Rete dei Cammini, Associazione Italiana Greenways, Utp Assoutenti, Kyoto Club, Ari Randonneur, FederTrek, Wwf Italia, Iubilantes, Aipai, Borghi Autentici d’Italia , Terre di Mezzo, Città Slow, Aec, Aiapp, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, FederParchi, Associazione In_loco_Motivi, Associazione Italiana Turismo Responsabile.

"Obiettivo prioritario dell’Alleanza - spiega Stefano Spinetti, presidente nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche Italiane - è l’approvazione delle norme, quella per la Mobilità Dolce e il provvedimento per la Mobilità Ciclabile, attualmente in discussione in all’esame del Parlamento, prima della conclusione della legislatura. Come è già avvenuto, attraverso un lavoro di squadra, per il disegno di legge per le Ferrovie Turistiche, divenuto legge questa estate, che prevede la messa a valore di ben 18 tratte storiche a cui altre dovranno aggiungersi, o come il piano straordinario della Mobilità Turistica approvato il 12 settembre da Mibact e Mit".

Percorsi di mobilità dolce che, continua Spinetti, "attraversano soprattutto aree interne a bassa densità e costituiscono un volano per il turismo, l’accoglienza, i beni storici ed i piccoli borghi italiani, la natura e i parchi"; una opportunità "di crescita intelligente, un modo concreto per evitare l’abbandono dei territori e contrastare, grazie alla manutenzione delle reti, delle strade bianche e delle ferrovie, delle alzaie e dei canali, il dissesto idrogeologico del Paese".

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