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Food waste

Lotta allo spreco comincia nel freezer

29 gennaio 2018 | 14.05
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(Fotolia)
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La lotta al food waste comincia in casa, dove avviene la maggior parte dello spreco alimentare. Tra le buone pratiche antispreco, secondo l'Iias - Istituto Italiano Alimenti Surgelati, c'è anche il consumo di prodotti surgelati che può contribuire a ridurre del 47% gli sprechi.

"Adottare abitudini di consumo sostenibili - sostiene Vittorio Gagliardi, presidente Iias, in occasione della 'Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare', che si terrà il prossimo 5 febbraio - è la soluzione chiave al problema. Il ruolo che il cibo surgelato può ricoprire in questa lotta è fondamentale: secondo gli studi inglesi della Sheffield Hallam University, infatti, il consumo domestico di prodotti surgelati, rispetto agli analoghi a temperatura sopra lo zero, può costituire realmente un valido antidoto contro gli sprechi in cucina, contribuendo ad abbatterli di ben il 47%".

Nei Paesi industrializzati, la quota maggiore degli sprechi avviene infatti nelle fasi finali della filiera agroalimentare, in pratica nelle nostre case e nella ristorazione. Come dimostrano i dati degli studi condotti dalla Sheffield Hallam University, il 42% degli sprechi alimentari si verifica a livello domestico: circa la metà del cibo gettato proviene dalle case dei consumatori. La maggior parte finisce direttamente dal frigorifero o dalla tavola nel cassonetto dell’immondizia, perché non consumato entro la data di scadenza oppure perché cucinato in quantità eccessiva.

Iias elenca i motivi per i quali i prodotti surgelati possono essere considerati alleati antispreco: 1) la lunga durata di conservazione dei cibi surgelati permette di utilizzarli prima che si deteriorino; 2) un maggior controllo nelle porzioni e nelle quantità consente di utilizzare solo ciò di cui si ha davvero bisogno; 3) la quantità acquistata corrisponde a quella che si mangia (niente sbucciature, spinature, lavaggi), con pochi scarti in casa; 4) si riduce il consumo di acqua nelle case; 5) c’è un minore spreco di risorse energetiche per la cottura dei cibi: i tempi di preparazione sono nettamente più brevi; 6) le materie prime utilizzate vengono raccolte, pescate e lavorate nelle zone più vocate, dove la grande esperienza locale sa come risparmiare acqua, risorse energetiche e ottimizzare il recupero degli scarti.

"Di fatto, lo spreco alimentare - Gagliardi - non è soltanto una perdita economica per il consumatore: con quanto si spreca, si potrebbe sfamare un terzo della popolazione mondiale. E ‘sprecare’ significa, non solo non poter garantire cibo sufficiente per tutti, ma anche perdere risorse preziose utilizzate nella produzione, come terreno fertile, acqua, energia, concimazioni. Il sostegno che i prodotti surgelati offrono alla lotta contro lo spreco alimentare inizia proprio ancor prima di arrivare sulle nostre tavole, con un utilizzo ottimale delle materie prime che arrivano pronte per l’uso in cucina, eliminando tutti gli sprechi nella filiera produttiva".

Secondo i più recenti dati Iias, nei primi 2 quadrimestri del 2017, il consumo di surgelati in Italia ha registrato un’impennata, segnando un +2,9% di quantità consumate (circa 330mila tonnellate nel solo canale retail). A trainare la crescita sono stati soprattutto gli ittici (61.958 tonnellate, +4,4%), le pizze e gli snack (49.788 tonnellate, +4,5%) e i prodotti vegetali (136.789 tonnellate, +4,1%).

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