Il 62% di gas serra in meno, una riduzione del 95% di altre emissioni in atmosfera e -65% di sostanze inquinanti negli scarichi idrici. L'industria chimica dal 1990 a oggi ha ridotto drasticamente il suo impatto sull'ambiente. Un risultato ottenuto grazie al 2% medio del fatturato annuo investito a favore della sostenibilità, oltre il 20% degli investimenti in sicurezza, salute e ambiente. E' quanto emerge dal 21esimo rapporto Responsible Care, il programma volontario dell’industria chimica per la tutela di salute sicurezza e ambiente, coordinato in Italia da Federchimica e presentato oggi a Milano.
Il comparto, rileva ancora il rapporto, è già fortemente orientato allo sviluppo dell'economia circolare: oltre il 55% dei rifiuti prodotti viene riciclato, recuperato o riutilizzato per il ripristino ambientale. Dal documento emerge il ritratto di un'industria sicura, che si impegna ogni giorno a garantire luoghi di lavoro senza rischi per le persone.
Secondo i dati Inail, con 8,8 infortuni per ogni milione di ore lavorate, l'industria chimica è tra i settori manifatturieri con le migliori prestazioni. E ancora: a parità di produzione, rispetto agli altri settori la chimica fa un uso molto efficiente delle risorse: -17,3% di petrolio utilizzato per la trasformazione in prodotti chimici; +45% di efficienza energetica (risultato ben più stringente dei limiti indicati dall'Unione europea per il 2020 e per il 2030).
"Un'industria chimica forte e competitiva è una leva di sviluppo sostenibile. Perciò - ha commentato Cesare Puccioni, presidente di Federchimica - la nostra possibilità di competere deve essere posta al centro dell'Agenda politica italiana ed europea, anche e soprattutto quando si discute di obiettivi ambientali. L'economia circolare, che l'Unione europea intende promuovere, deve ispirare le prospettive di sviluppo delle imprese italiane ed europee".
"Dobbiamo rendere attuabile - ha proseguito Puccioni - questa prospettiva se non vogliamo indebolire ulteriormente la nostra economia. Le scelte da compiere in futuro dovranno andare in questa direzione, cercando di non ostacolare inutilmente il mantenimento e lo sviluppo dell’attività industriale, magari introducendo misure senza un beneficio certo ed evidente per il territorio".
"Noi abbiamo anticipato i tempi e da anni facciamo la nostra parte, come dimostrano i numeri presentati oggi. Sappiamo di poter dare un contributo innovativo, moderno e rispettoso degli aspetti sociali e ambientali, in modo concreto e aperto con tutti gli stakeholder" ha concluso Puccioni.