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Sostenibilità: progetto Jonathan-Vela, il recupero passa per lo sport

26 settembre 2016 | 15.09
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 - (foto Fotolia)
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Prevenzione e recupero attraverso lo sport, per offrire ai ragazzi con problemi sociali e penali, la possibilità di costruirsi un’identità adulta intorno a tre parole chiave: disciplina, rispetto delle regole e rispetto dell’altro. E’ l’obiettivo del Progetto Jonathan–Vela che negli anni ha trasformato i giovani dell’area penale di Nisida e quelli a rischio provenienti dalle comunità gestite dall'associazione, in equipaggi veri e propri accanto a skipper del calibro di quelli di Mascalzone Latino e Scugnizza.

Un sogno per chi, nonostante la giovane età, di sogni ne ha vissuti pochi, e che diventa realtà quando a fare rete sono un’associazione impegnata nel sociale, i privati e un’azienda come Whirlpool che in questa avventura ha deciso di raccogliere il testimone da Indesit dopo l’acquisizione.

“Il progetto Vela è parte integrante del processo complessivo di crescita del ragazzo. Perché se il lavoro rappresenta un elemento importante, le regole della vita passano anche attraverso un’esperienza di questo genere in cui c’è distribuzione dei ruoli, assunzione di responsabilità, riconoscimento dell’autorevolezza di chi assegna i compiti", spiega all’Adnkronos Vincenzo Morgera, responsabile dell’associazione Jonathan, in occasione della terza edizione del Premio Amato Lamberti organizzato con il Gruppo di Imprese Sociali Gesco e il sostegno di Whirlpool Corporation, che a Nisida, isola che ospita l’Istituto Penale Minorile di Napoli, premia le esperienze di responsabilità sociale.

Sport come lezione di vita che “avvicina i ragazzi a una visione della vita a loro completamente oscura – aggiunge Morgera – un viaggio che consente loro di provare emozioni che non sanno neanche di poter provare e di scoprire un altro aspetto della vita”. Un progetto “nato quasi per caso, a Ischia, grazie alla disponibilità di uno skipper che permise a un gruppo di bambini della comunità, in attesa di affido o adozione, di salire sulla barca. Ma per realizzarlo, avevamo bisogno di partner".

Inizialmente fu la Indesit a credere in questo progetto sperimentale di prevenzione, oggi con Whirlpool è cresciuto al punto che "la scorsa regata l’abbiamo fatta con la barca 'Scugnizza' e il suo equipaggio, un progetto che non solo ha trovato nei ragazzi la risposta che speravamo, ma che ha anche innescato un sistema attorno al quale c’è la partecipazione di tutti. Il lavoro sociale - sottolinea - ha un significato se si lavora in sistema, il progetto Vela è il simbolo di questo: c'è un’azienda, la Whirlpool, che dà valore alla responsabilità sociale; c'è il privato, cioè il circolo, che dà la possibilità di accedere alle proprie risorse, e c'è il privato sociale che ci mette il suo”.

Risale al 2010 la prima partecipazione di 5 ragazzi alla Regata dei tre Golfi, progetto destinato a minori e adolescenti dell’area penale in misura cautelare o messa alla prova nella comunità di recupero dell’Associazione Jonathan del territorio campano della zona di Napoli. Un’esperienza che viene poi raccontata nel libro “Il viaggio. Quando le api vanno a vela…” a cura di Silvia Ricciardi, presidente dell’associazione Jonathan, e dello stesso Morgera, pubblicato nel 2011.

Il progetto continua negli anni e nel 2012 viene esteso anche allo stabilimento di Radomsko in Polonia, ed è per questo che Indesit Company Polonia riceve il premio “Golden Rod”, patrocinato dal ministero del Lavoro della Polonia e assegnato a imprenditori e aziende che si distinguono per iniziative nel campo sociale. Nel 2015 Whirlpool, che ha appena acquisito la Indesit, raccoglie il testimone e conferma la collaborazione con Jonathan. Quest’anno, nella Regata dei 3 Golfi a bordo di “Scugnizza” dell’armatore De Blasio, si piazza al secondo posto.

"L’anno scorso siamo arrivati secondi, quest’anno speriamo di arrivare primi”, auspica Morgera. La partnership di Whirlpool con l’Associazione Jonathan va oltre il progetto Vela e abbraccia l'ambito lavorativo con gli stessi scopi. Nata nel 1998 con Indesit Company, questa collaborazione si pone l’obiettivo di reintegrare nella collettività ragazzi con problemi sociali e penali attraverso la ricerca di strumenti educativi e innovativi e di sensibilizzarli sull’importanza del rispetto delle regole prendendo spunto dalle norme comportamentali sul lavoro.

Il progetto, realizzato con il patrocinio del ministero della Giustizia, nel 2008 ha ricevuto l’apprezzamento dalla Presidenza della Repubblica con una targa di riconoscimento e ha consentito nel corso degli anni a circa 100 ragazzi un pieno reintegro nella collettività e il recupero di un’identità e di un ruolo sociale basato su valori condivisi.

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