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Sostenibilità: per gli italiani Csr è cambiamento, coesione, competitività

05 ottobre 2016 | 12.21
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Sostenibilità: per gli italiani Csr è cambiamento, coesione, competitività

Cambiamento, coesione e competitività: sono queste le parole chiave per una responsabilità d’impresa credibile. Secondo la ricerca "Gli Italiani e il cambiamento, tra coesione e competitività", per la quale Doxa Marketing Advice ha intervistato 500 persone per indagare il senso che gli italiani attribuiscono a questi tre concetti, l’88% dei rispondenti ritiene che il cambiamento sia un concetto coerente con le politiche e le pratiche della Csr, come anche la coesione (80%) e la competitività (77%).

La ricerca è stata presentata oggi all’Università Bocconi nell'ambito del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso a Milano. Ed ecco cosa è emerso. Gli italiani amano il cambiamento (è un’opportunità per il 92% di loro) e non temono le responsabilità (il cambiamento richiede un impegno in prima persona, 91%) ma vogliono vederci chiaro (a volte è propaganda, 59%) e non perdere ciò che hanno (comporta un abbandono, 72%).

Per quanto riguarda la coesione, gli italiani la ritengono un valore (significa aiuto reciproco, 90%; è il piacere dell’appartenenza, 84%), la sua pratica una garanzia di forza e giustizia (è potente, 82%). Ma l’individualismo (limita il singolo, 37%) e lo scetticismo (esclude chi sta fuori, 60%) si fanno sentire ancora.

Per gli italiani la competitività ha sempre due facce (sviluppo del mercato, 83% ma al prezzo ci una certa disuguaglianza, 43%). Ma, se esercitata correttamente (ci può rendere meno leali, 68%), è una risorsa per la crescita di tutti (è il motore dello sviluppo economico e sociale, 77%).

La metà dei rispondenti rientra nella categoria dei 'fiduciosi proattivi': persone desiderose di impegnarsi per il cambiamento, sentono che la coesione può mobilitare energie e risorse e considerano la competitività un mezzo comunque efficace. Ci sono poi i 'disincantati qualunquisti' (33%) per i quali il cambiamento è una necessità non sempre auspicabile, la coesione è una risorsa ma solo per chi non è ai margini della società, la competitività qualcosa che fa vincere ma anche perdere.

Infine, gli 'idealisti pessimisti' (18%) che vedono il cambiamento come peggiorativo e spesso ammantato di retorica, la coesione come una forza per contrastare la competitività vista come strumento di disuguaglianza.

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