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Via tutti gli imballaggi, a Milano il primo 'naked shop'

23 maggio 2018 | 16.41
LETTURA: 3 minuti

Via tutti gli imballaggi, a Milano il primo 'naked shop'

Qui in vendita ci sono solo prodotti 'nudi', privi di packaging. Perché questo negozio, 100mq e su due livelli, ha detto addio alla plastica. Lush, il brand etico di cosmetici freschi e fatti a mano per i quali utilizza ingredienti etici, inaugura il 1 giugno a Milano il primo Naked Shop al mondo. Shampoo solidi, balsami per il corpo, bombe da bagno, saponi, balsami scrub e deodoranti, gel doccia rigorosamente 'plastic free'.

Obiettivo, contribuire a sensibilizzare le persone sugli effetti delle microplastiche nei mari e dell'inquinamento da plastica dopo l'allarme globale lanciato anche dalla Ellen Macarthur Foundation, secondo la quale, continuando di questo passo, nel 2050 l’oceano ospiterà più plastica che pesci.

Tante le attività previste per il fine settimana di apertura e per i mesi a seguire, quando il negozio ospiterà, in uno spazio eventi dedicato, incontri, tavole rotonde, laboratori e proiezioni dedicati alla conservazione e protezione dei mari, allo stile di vita 'Spreco Zero', alle alternative alla plastica usa e getta. Il Naked Shop si trasformerà in un viaggio alla ricerca di soluzioni, in un luogo di sperimentazione, condivisione e scambio di idee.

I clienti e tutti i visitatori saranno invitati, nel corso dei mesi, a dare un feedback attraverso le piattaforme social, nello spazio eventi e in negozio con suggerimenti e loro idee per dare forma concreta al cambiamento. In occasione dell’inaugurazione sarà inoltre presentata in anteprima la Turtle Jelly Bomb, una nuova bomba da bagno simbolo di una campagna globale che verrà presentata in tutti i negozi del mondo venerdì 8 giugno, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani. Un prodotto nato per sensibilizzare i clienti sugli effetti delle microplastiche nei mari.

Nata nel 1995 in Inghilterra, Lush (oggi presente in 49 Paesi) crea, produce e commercializza cosmetici freschi e fatti a mano, si oppone a qualunque tipo di test sugli animali e supporta commercio equosolidale e comunità in tutto il mondo. Nel 2010 dà il via al progetto Sustainable Lush Fund a supporto delle comunità che producono gli ingredienti dei prodotti. Nel 2012 lancia il Lush Prize in collaborazione con Ethical Consumer: un fondo di 250.000 sterline volto a premiare idee alternative ai test sugli animali.

Nel 2017 lancia il Lush Spring Prize, sempre in collaborazione con Ethical Consumer: un fondo di 200.000 sterline che premia progetti di rigenerazione sociale e ambientale. Nel 2014 Lush ha vinto il premio “Best in Business” agli Observer Ethical Awards” ed è regolarmente segnalata tra le prime posizioni della classifica per il servizio clienti del magazine Which? stilata dagli stessi consumatori.

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