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Globe Italia e Acquirente Unico contro povertà energetica

10 ottobre 2018 | 16.53
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Il 5% delle famiglie italiane è in ritardo nei pagamenti delle bollette energetiche (dati Istati 2017) e circa 3 milioni di consumatori sono in 'povertà energetica', secondo una ricerca condotta da Bankitalia nel 2017. E’ quanto emerso in occasione del convegno “Più energia per crescere. Le sfide e scenari della povertà energetica in Italia e Europa”, che vede insieme Acquirente Unico e Globe Italia - Associazione Nazionale per il Clima, contro la povertà energetica.

“La povertà energetica è in crescita - afferma Andrea Péruzy, presidente e amministratore delegato di Acquirente Unico - Il bonus energia è uno degli strumenti utili a contrastare il fenomeno, ma molti degli aventi diritto non ne usufruiscono per procedure burocratiche complesse o perché non dispongono di una connessione internet o non hanno un livello di educazione digitale adeguato".

Una soluzione, per Péruzy, "potrebbe essere quella di rendere automatico il bonus attraverso il SII, la banca dati gestita da AU che contiene le anagrafiche e i dati di consumo orari dei consumatori di energia elettrica e gas. Una strada che non solo amplierebbe la platea degli aventi diritto, ma che acquisirebbe anche il valore di un segnale importante verso il Paese, dati gli sforzi che questo Governo sta compiendo sul tema dell’inclusione sociale”.

Secondo i dati dell’EU Energy Poverty Observatory, l’Italia riporta dati non soddisfacenti in molti degli indicatori utilizzati per il monitoraggio della povertà energetica, ad esempio, per quanto riguarda la capacità delle famiglie (il 15,2% - dati Istat 2017) di non poter riscaldare in modo adeguato la propria abitazione.

“La povertà energetica sta diventando un problema serio nel nostro Paese, con impatti negativi su salute e benessere dei cittadini”, commenta Enrico Giovannini, Portavoce dell’ASviS. “Per affrontarlo, oltre a migliorare il sistema degli incentivi e le procedure per utilizzarli è necessario adottare un approccio integrato, come ci suggerisce l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con un maggior coordinamento tra le varie politiche al fine di garantire una piu alta qualità della vita per le fasce più deboli”.

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