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Sostenibilità: partnership imprese-ong per sviluppo Paesi emergenti

15 novembre 2016 | 17.47
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 - (Foto Fotolia)
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"Per incentivare la sostenibilità è fondamentale la cooperazione delle imprese con realtà produttive e enti dei Paesi in via di sviluppo. Non si tratta di filantropia, ma di un’opportunità virtuosa, una condizione necessaria per garantire non solo sviluppo, ma anche competitività delle imprese nel lungo periodo”. Così Cosimo Franco, presidente del programma Responsible Care di Federchimica, nel corso della terza conferenza nazionale “Combattere la povertà nei Paesi in via di sviluppo con tecnologie a basso impatto di Co2".

A pochi giorni dalla presentazione dell’annuale bilancio di sostenibilità dell’Industria chimica, che coinvolge 176 aziende chimiche italiane aderenti al programma volontario Responsible Care, Federchimica ha voluto fare il punto sui progetti di sostenibilità delle imprese nei Paesi meno sviluppati.

Investimenti diretti, joint venture locali e partnership con realtà attive nel campo della cooperazione sono gli strumenti utilizzati da queste aziende per la creazione del benessere nelle comunità locali di alcune zone dell'Africa, dell'America Latina e dell'Asia Sud Orientale.

Alcuni degli esempi più interessanti dell’attività di queste aziende sono stati presentati e analizzati durante la conferenza a cui hanno partecipato rappresentanti delle principali Ong attive nei paesi del terzo mondo quali Unicef, Acra, Avsi, Fondazione Giovanni Paolo II e Coopi.

“Esistono molti preconcetti sul ruolo delle imprese private nella cooperazione internazionale – spiega Lorenzo Orioli, dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che opera sotto la vigilanza del ministero degli Affari Esteri - Eppure portare innovazione è il valore aggiunto che il mondo privato può dare ai progetti di sviluppo, sostenendo e incrementando anche la crescita professionale delle Ong”.

L’Agenzia, istituita dal Governo italiano proprio per incentivare l’adesione delle imprese a progetti di cooperazione internazionale, eroga bandi cui possono aderire sia imprese private, sia organizzazioni non governative. È stata istituita solo nel 2016 ma ha già riscosso le prime adesioni, grazie anche al sostegno finanziario della Cassa depositi e prestiti.

Per il presidente del programma Responsible Care di Federchimica, Cosimo Franco, “gli strumenti ci sono. La vera sfida è combattere i pregiudizi sul coinvolgimento dei privato nei progetti di sviluppo e coinvolgere attivamente la Comunità europea, che deve avere un ruolo forte nella promozione della cooperazione internazionale”.

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