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Necessario rifinanziare il Programma di bonifica, l'iter del ministro Galletti

02 aprile 2014 | 17.59
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Necessario rifinanziare il Programma di bonifica, l'iter del ministro Galletti

"Una politica che rivendica la centralità ambientale deve partire dal recupero di quei pezzi del paese che più pesantemente sono stati segnati dall'inquinamento e compromessi dall'uso civile e produttivo con la bonifica dei siti contaminati e la riparazione dei territori danneggiati dall'inquinamento". Lo afferma il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, in commissione ambiente alla camera, secondo cui "è comunque necessario rifinanziare il Programma nazionale di bonifica".

Secondo il ministro "è noto che negli ultimi anni la disponibilità di risorse del ministero dell'ambiente destinate agli interventi di bonifica nelle aree Sin (Siti di interesse nazionale) si è drasticamente ridotta, e che le risorse derivanti dal 'Programma nazionale di bonifica' sono largamente insufficienti".

In particolare il ministro ritiene "importantissimo accelerare ulteriormente l'iter di approvazione e realizzazione dei progetti di bonifica nei siti inquinati di interesse nazionale, anche con l'adozione di specifici interventi normativi e di aggiornamento della regolamentazione tecnica, ove si dovesse ritenere necessario". Occorrerà, allo stesso tempo, "introdurre semplificazioni che individuino con chiarezza gli obiettivi da conseguire e le modalità per conseguirli".

Durante il question time alla Camera Gian Luca Galletti ha, inoltre, parlato della predisposizione da parte del ministero dell'Ambiente, proprio in queste ore, di una norma per accelerare le risorse per la mitigazione del rischio idrogeologico". "E' ragionevole -ha affermato i ministro- in sede europea rimuovere il vincolo del patto di stabilità".

"Credo sia importante, e a questo fine dedicherò il massimo impegno, che le nuove disposizioni comunitarie in materia di Valutazioni di impatto ambientale (Via) siano recepite nella legislazione nazionale in maniera rapida ed efficace. A questo fine, nell'immediato, metterò mano alla definitiva chiusura delle procedure di infrazione in corso, adeguando finalmente la nostra legislazione alle prescrizioni delle direttive europee già vigenti". Intanto, "sto già lavorando per l'accelerazione delle procedure di Valutazione ambientale (Via, Vas, Aia)". Com'è noto, conclude il ministro, "i tempi infiniti delle valutazioni ambientali sono ascrivibili soprattutto alla farraginosità delle procedure e alla non sempre limpida distinzione tra i compiti dell'istruttoria squisitamente tecnico-scientifica e quelli che inevitabilmente spettano all'amministrazione e alla politica".

"E' indispensabile -ha continuato Galletti- portare a conclusione l'iter di approvazione del disegno di legge governativo, attualmente all'esame della Camera, che prevede l'introduzione nel codice penale di nuove fattispecie di reati ambientali e di illeciti amministrativi ambientali".

"La settimana scorsa - aggiunge il ministro - in visita alla 'terra dei fuochi' ho parlato di territorio 'stuprato' di cui tutto il paese deve assumersi la responsabilità del risanamento. In quelle campagne non sono stati interrati solo rifiuti pericolosi campani ma provenienti da tutta Italia, in un sistema che consentiva smaltimenti 'facili' e senza sostanziali controlli".

Al riguardo, conclude, "ritengo prioritario accrescere il rispetto della legalità, in tutti i settori, attraverso un'efficace lotta alla corruzione e all'inserimento nel nostro codice penale dei reati ambientali".

Per il ministro Gallett, infine, "è il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Il ministero dell'Ambiente non può nominare continuamente commissari per supplire a carenze gestionali di altri", in merito a come costituire un ciclo virtuoso di gestione dei rifiuti, "che rispetti gli obiettivi della differenziazione della raccolta e del riutilizzo degli scarti".

In particolare, secondo il ministro, "nei territori interessati da particolari criticità, la misura più rapida e più efficace per consentire una inversione di tendenza è costituita dall'incremento della raccolta differenziata legata a un ciclo economico per il riciclo e il recupero dei materiali. Non si ritiene che sul punto servano disposizioni a carattere speciale: la normativa già c'è. Spesso è carente, piuttosto, l'organizzazione e la gestione a livello locale".

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