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Roma 2024: il Grab nel dossier per la candidatura ai giochi

17 febbraio 2016 | 13.16
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Roma 2024: il Grab nel dossier per la candidatura ai giochi

“Siamo sicuri che per le Olimpiadi ci sarà qualche pista ciclabile in più”. Così Luca di Montezemolo, presidente del Comitato Roma 2024, presentando il progetto di candidatura della città alle Olimpiadi e Paralimpiadi. E infatti c’è anche il Grab, il Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma, nel dossier Roma Olimpica, segnalato tra le prime milestone che Roma vuole rendere disponibili in occasione della candidatura ai giochi del 2024.

Il Grab, una greenway ciclopedonale interamente pianeggiante di 44,2 km interno al centro urbano, collega tra loro molte delle arene dove si disputeranno le diverse discipline olimpiche: stadio Olimpico (Atletica), Foro Italico (nuoto, pallanuoto, tuffi), Fori Imperiali (tiro con l'arco), Circo Massimo (beach volley), Olimpico (calcio maschile e femminile), Flaminio (hockey su prato e rugby a 7), Arco Costantino (arrivo della maratona), centro città (arrivo ciclismo su strada ai Fori Imperiali), Villa Ada (mountain bike), Tor di Quinto (tiro a segno e tiro a volo), Piazza di Siena (equitazione).

"Siamo riusciti a inserire il Grab nel candidatura Roma 2024 esclusivamente grazie alla qualità del progetto. D’altra parte come si fa a rinunciare a una greenway ciclopedonale che collega i diversi luoghi in cui si disputeranno le varie discipline?". Commenta all'Adnkronos Alberto Fiorillo, responsabile Aree urbane di Legambiente e coordinatore del progetto del Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma.

"In linea generale - aggiunge Fiorillo - non si può essere pregiudizialmente contrari ai grandi eventi che possono anche rappresentare un'opportunità, basta vedere quello che è successo a Barcellona o a Torino con i giochi invernali. E' certo però - conclude - che puntare su infrastrutture come il Grab, invece che sulle solite circonvallazioni o tangenziali, rappresenta una valore aggiunto per la città e può preparare le basi affinché questa manifestazioni segni l'avvio del processo per una mobilità nuova a Roma".

L'infrastruttura rientra tra le ciclovie di interesse nazionale finanziate dalla legge di stabilità 2016-2018. Il suo percorso, per oltre due terzi, si snoda già oggi lungo strade pedonalizzate, corsie ciclabili o all'interno di aree verdi e unisce tra loro i tanti luoghi di interesse della città, prima fra tutte l'area archeologica che da Piazza Venezia e i Fori si snoda lungo il Palatino, il Circo Massimo, le terme di Caracalla e l'Appia Antica.

Il Grande Raccordo Anulare delle Bici, è stato ideato e promosso da VeloLove insieme a Legambiente e Touring Club Italiano in collaborazione con Parco Regionale dell'Appia Antica e altre associazioni. E’ un’infrastruttura leggera, low cost (e anche in questo in linea con le nuove regole del Cio) e ad alta redditività economica e culturale, una calamita per nuovi turismi, dai cicloviaggiatori agli amanti del trekking urbano.

In gran parte il Grab c’è già: il percorso al 70% è pronto, si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali e quindi lontano dal traffico. Il cantiere che verrà dovrà ricucire tra loro i tratti esistenti, mettere in sicurezza i punti critici, dare al percorso una estetica forte e un preciso carattere identitario.

Il Grab sarà la ciclabile urbana più lunga del mondo che dall’Appia Antica arriva alle architetture contemporanee del Maxxi di Zaha Hadid e alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, San Pietro e Vaticano, Auditorium e Stadio Olimpico, parchi e paesaggi agrari eccezionali e inaspettati (Caffarella e Acquedotti), ville storiche (Villa Ada, Villa Borghese, Villa Gordiani), i percorsi fluviali di Tevere, Aniene e Almone.

Si connette a percorsi ciclabili esistenti (come la ciclopista del Tevere) o a percorsi ciclopedonali all’interno di ville e parchi che fanno salire l’estensione totale degli itinerari pedalabili senza soluzione di continuità a circa 200 chilometri. Un così lungo e ininterrotto anello ciclopedonale all’interno del paesaggio urbano non lo possiede nessuna capitale al mondo.

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