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Ambiente: Commissione Ue approva l'Action Plan for nature, peole and economy

27 aprile 2017 | 14.23
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(Fotolia)
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La Commissione Europea ha approvato oggi l’Action Plan for nature, people and economy che include una serie di azioni prioritarie per assicurare la migliore gestione e protezione possibile ai siti patrimonio naturale europeo e salvare gli habitat e le specie minacciate in Europa. Ora spetta ai governi della Ue mettere in atto i loro impegni per una effettiva protezione della natura nel vecchio continente.

L’Action Plan della Ue dà indicazioni per affrontare alcune lacune nell’implementazione delle direttive, come il ritardo nel completamento della Rete Natura 2000 (il più grande network di aree protette) e l’adozione delle necessarie misure di conservazione. Per il Wwf, che accoglie positivamente l'approvazione, c’è però un ostacolo da affrontare: l’attuale budget Ue, infatti, copre appena il 20% dei fondi necessari per gestire correttamente i siti Natura 2000.

"Ci aspettiamo che questi impegni si traducano in immediate riforme delle politiche comunitarie, specialmente in tema di bilancio. È necessario prevedere un sostanziale incremento dei fondi per questo Action Plan, altrimenti l’obiettivo di salvare la natura europea minacciata resterà sulla carta”, dichiara Andreas Baumuller del Wwf Epo (European Policy office).

Per il Wwf, inoltre, la Commissione Europea ha mancato di presentare le azioni specifiche per affrontare le cause della perdita di biodiversità, come agricoltura, energia e trasporti. Una strategia per fermare il declino degli impollinatori come le api e un impegno a realizzare una Rete Trans-Europea di infrastrutture verdi per supportare progetti di recupero e rinaturazione su larga scala sono due tra le maggiori lacune.

Per questo l'associazione chiede alla Commissione Europea di presentare misure complementari per affrontare tutte le minacce alla biodiversità. Nel dicembre del 2016 la Commissione Europea ha confermato come le direttive Ue “Uccelli” e“Habitat” siano i migliori strumenti per proteggere la natura in Europa.

Le direttive dovrebbero proteggere il 20% del territorio europeo e il 6% dei mari, "ma la situazione è purtroppo molto diversa", sottolinea il Wwf per il quale oltre la metà delle aree protette nella Ue lo sono solo sulla carta, a causa di ritardi cronici e diffusi tra tutti gli stati membri.

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