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Caos rifiuti, 4 mosse per liberare Roma

10 maggio 2017 | 14.45
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Caos rifiuti, 4 mosse per liberare Roma

Porta a porta ovunque, impianti anaerobici per frazione organica, centri riuso e tariffa puntuale. Sono queste le 4 mosse di Legambiente per liberare la capitale dai rifiuti. "Roma è nella morsa dei rifiuti, per uscirne serve che il Campidoglio per primo metta in campo azioni, come quelle che abbiamo già indicato mesi fa senza sterili polemiche tra le istituzioni" commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio.

In particolare, le proposte sono: 1. estensione del Porta a Porta in tutta la città; considerando che "nell'ultimo anno e mezzo a Roma non è stato aumentato il porta a porta neanche di un'utenza" commenta Legambiente.

2. Costruzione di 10/15 impianti anaerobici per la gestione dell'organico con produzione di Biometano; la frazione organica pesa per circa il 30% del totale dei rifiuti urbani e a Roma, al superamento del 65% di differenziata come previsto per legge, sarebbe di circa 500.000 tonnellate annue; per smaltirle sarebbero necessari 10/15 digestori anaerobici, impianti piccoli, a zero emissioni e miasmi.

3. Costruzione di centri del riuso che anticipino le isole ecologiche, intercettando i rifiuti prima che divengano tali e dando la possibilità di una nuova vita agli oggetti ancora potenzialmente utili, alimentando peraltro in maniera legale, il mercato dell'usato.

4. Applicazione della tariffa puntuale, secondo il principio "chi inquina paghi!". Tale modalità di tariffazione dei rifiuti è già in campo e con ottimi risultati in città anche di medio grandi dimensioni come Parma, e la Regione Lazio ha già legiferato ad agosto 2016, obbligando i comuni al passaggio. Al Comune di Roma il compito di renderla effettiva.

"Ancora oggi 160 autoarticolati fanno viaggiare i nostri rifiuti verso il nord Italia e stati esteri, con spesa evidentemente enorme per la collettività e siamo passati dalla dittatura delle discariche e del sistema Malagrotta, dopo la sacrosanta chiusura della più grande discarica d'Europa, a quella del fuori ambito" commenta Stefano Ciafani direttore nazionale di Legambiente.

"Ognuno faccia oggi il proprio compito senza pensare a termovalorizzatori o nuove discariche, la Regione continui a spingere la legge per la tariffa puntuale così come il piano che emerge dal fabbisogno impiantistico del 2016, il Comune innesti un cambio di rotta ormai indispensabile sul quale, francamente, nell'ultimo anno e mezzo non c'è stata alcuna novità positiva" aggiunge Ciafani.

"Scontiamo e sconteremo per anni la mala gestione complessiva degli ultimi decenni e la poca determinazione delle azioni positive messe in campo in passato sul ciclo dei rifiuti a Roma, ma attraverso una responsabilità collettiva - conclude il direttore generale di Legambiente - bisogna portare la capitale ad avere porta a porta ovunque entro il 2017 e un ciclo virtuoso che va assolutamente avviato".

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