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Incendi: Pecoraro Scanio, servono almeno 100 milioni per la prevenzione

25 luglio 2017 | 19.07
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Incendio nella pineta di Castelfusano (Adnkronos)
Incendio nella pineta di Castelfusano (Adnkronos)

"E' bene che il governo abbia messo 5 milioni per il rimboschimento ma io chiedo 100 milioni nella prossima finanziaria per la prevenzione degli incendi. Dobbiamo soprattutto prevenire, vogliamo che i boschi non prendano fuoco". Così Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, presenta presso la sala stampa della Camera la petizione #Stopincendi lanciata sulla piattaforma Change.org che in poco tempo ha raggiunto e superato quota 20mila firme.

La petizione lanciata da Fondazione Univerde chiede al governo e al Parlamento impegni precisi ed immediati: individuare, fermare e condannare gli incendiari; aumentare i mezzi antincendi (aerei, elicotteri, ecc...) e le azioni preventive (barriere frangifuoco, droni o altri sistemi robotici di video/termosorveglianza, presidio territoriale); ottenere un’azione europea coordinata con dispiegamento veloce degli aerei antincendi di tutti i Paesi Ue verso le aree in emergenza; sostenere agricoltura, allevamento e pastorizia sostenibili che presidiano il territorio ed esercitano un'importante azione di prevenzione.

"La scelta è quella di fare una petizione rivolta al governo e al Parlamento per mobilitare le coscienze da una parte, ma anche per ottenere provvedimenti concreti. Noi vogliamo le norme: è bene che il governo abbia messo 5 milioni per il rimboschimento ma io chiedo 100 milioni nella prossima finanziaria per la prevenzione degli incendi - spiega - Servono almeno 100 milioni e si lavori bene anche perché tutti i piani di sviluppo rurale e i soldi che si danno agli agricoltori siano almeno in parte direzionati a tenere attività agro-silvo-pastorali nella aree boscate".

Pecoraro Scanio ha ricordato l'azione "molto importante" che stanno facendo sia la vicepresidente della Commissione Ambiente alla Camera Serena Pellegrino sia la vicepresidente della Commissione Agricoltura al Senato Elena Fattori che "con interrogazioni e ordini del giorno stanno lavorando sul governo per una cosa semplice: bisogna avere gli stanziamenti per la prevenzione".

"Quando parliamo di prevenzione bisogna essere chiari: ci vuole da una parte l'aiuto ad agricoltori e attività silvo-pastorali che devono restare sul territorio perché dove ci sono attività gli incendiari non arrivano o hanno molta difficoltà ad incendiare. Dall'altra l'uso delle nuove tecnologie a cominciare dai droni".

Alan Torrisi e Pietro Gorgazzini, soci nel progetto Primis Robotics (nato all'interno della società Dvnc), hanno presentato le potenzialità dell'applicazione della tecnologia dei droni nella prevenzione anti-incendi. Una simulazione dimostra come con un solo drone e un team di 5 piloti sarebbe possibile sorvegliare l’intero Parco del Vesuvio per 24 ore nei mesi a rischio.

"La tecnologia degli Apr, ovvero dei droni, permette di monitorare dall'alto quasi qualunque tipo di superficie - spiega Torrisi, cto Dvnc - Può rilevare in maniera prematura e tempestiva qualunque principio di incendio, un incendio grande quanto una mattonella viene intercettato al volo dal drone. Non solo: l'incendiario può essere inseguito in maniera automatica dal drone fino ad andare a vedere dove abita. La tecnologia è già disponibile ed è già in utilizzo nel privato. Ma è prontissima per essere usata anche nel pubblico".

"Primis nasce con l'idea di trovare eccellenze sul territorio sia a livello tecnologico, quindi hardware, sia piloti in grado, in modo certificato, di pilotare gli Apr, unendoli tutti sotto un grande cappello", aggiunge Gorgazzini.

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