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Stretta europea sulla plastica

15 gennaio 2018 | 10.53
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(Fotolia)
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Stretta europea sulle plastiche. Sta per approdare a Strasburgo la nuova strategia europea per ridurre l'impatto ambientale delle plastiche. I contenuti - stando a quanto si legge sul sito dell'Europarlamento - saranno presentati dalla Commissione Ue martedì 16 gennaio mentre la discussione in Aula a Strasburgo è fissata per mercoledì 17 gennaio.

"Ci si aspetta - si legge - che la Commissione affronti tre questioni collegate: dipendenza dalle materie prime fossili vergini, tassi di riciclo e riuso della plastica e dispersione di materie plastiche nell'ambiente".

Niente di ufficiale ancora sui contenuti della 'strategia' che detterà le linee guida che dovrebbero concretizzarsi in un pacchetto legislativo che potrebbe vedere la luce verosimilmente a maggio. Da lì parte l'iter che poi dovrà portare all'approvazione delle norme sul tema. Secondo voci di corridoio, la strategia dovrebbe citare l'annuncio che nel pacchetto legislativo saranno previste norme specifiche per quanto riguarda gli oggetti di plastica monouso, come bicchieri per il caffè e cotton fioc, cioè i cosiddetti 'single use plastic items'. Dovrebbe essere affrontato anche il tema delle microplastiche e poi una serie di accordi volontari con l’industria per minimizzare l'uso della plastica attraverso il riciclo. Quanto alle ipotesi di una tassa, il testo, pare, potrebbe restare sul vago.

Sullo sfondo i numeri che danno la misura dell'impiego delle materie plastiche: dalla produzione degli imballaggi all'edilizia, dalle automobili all'elettronica.... La produzione di plastica oggi è 20 volte superiore rispetto agli anni '60 e si prevede che possa quadruplicare entro il 2050. Sebbene ci siano migliaia di tipi di plastica, il 90% di essi deriva da combustibili fossili vergini. Circa il 6% del consumo globale di petrolio viene utilizzato per produrre materie plastiche ed entro il 2050, questa quota potrebbe raggiungere il 20%. In Europa, circa il 40% dei rifiuti plastici post-consumo viene incenerito con recupero di energia, mentre il resto viene smaltito in discarica o riciclato.

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