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Giglio, ambientalisti: "Si adotti soluzione più idonea per ambiente e Italia"

17 aprile 2014 | 15.24
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''Basta con il triste balletto dei porti cui abbiamo assistito nell'ultimo anno. Auspichiamo che la soluzione individuata per lo smaltimento della Concordia sia un porto italiano idoneo e che questo drammatico incidente rappresenti l'occasione per dotare il nostro paese delle infrastrutture e del processo produttivo necessari allo smaltimento delle navi e mettere così fine alla prassi vergognosa di mandare i relitti dove i costi di mano d'opera e le normative sulla sicurezza sono inesistenti''. Le associazioni Legambiente, Greenpeace, Wwf Italia commentano così, in una nota congiunta, l'ipotesi di trasferimento in Turchia del relitto della nave Concordia.

''Chiediamo al governo - proseguono le tre associazioni ambientaliste - di indirizzare Costa nella giusta direzione, affinché la società opti per la soluzione più idonea. Il principio di questa scelta non può essere unicamente la convenienza economica, bensì quello del minor impatto ambientale''.Infine, concludono Legambiente, Greenpeace, Wwf Italia, "ribadiamo che la vicenda Costa Concordia non si chiude con la rimozione del relitto, ma con il ripristino dello stato dei luoghi".

Pertanto, "chiediamo alla Regione Toscana e al Ministero dell'Ambiente di tenere alta l'attenzione su queste questioni e in particolare sul risarcimento del danno ambientale (ad oggi valutato prudenzialmente da Ispra in oltre 13 milioni di euro), per tutto il tempo necessario dopo la rimozione del relitto''.

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