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Legambiente, no alla legge ammazzaforeste in Lombardia

07 luglio 2014 | 15.29
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Il 26% del territorio della regione è rivestito da una coltre vegetale che svolge funzioni fondamentali per il benessere dei suoi cittadini

Legambiente, no alla legge ammazzaforeste in Lombardia

Domani il Consiglio Regionale della Lombardia voterà la legge #ammazzaforeste con la quale darà ai sindaci più discrezionalità per autorizzare disboscamenti e manifestazioni con mezzi motorizzati. Contro questa decisione scende in campo Legambiente sostenendo che "quella legge non è per il bene dei boschi lombardi. Per il settore forestale e la tutela dei versanti non occorre la deregulation -spiega- ma il sostegno alle imprese agroforestali all'interno di rigorosi principi di tutela''

In Lombardia sono 621 mila gli ettari di suolo coperti da boschi e foreste: il 26% del territorio della regione è rivestito da una coltre vegetale che svolge funzioni fondamentali per il benessere dei suoi cittadini, e non solo per godere di paesaggi in cui la natura è protagonista, ma anche per regolare il clima, offrire rifugio a flora e fauna selvatica, produrre aria pulita, prevenire frane ed alluvioni, disporre di materie prime, a partire dal legno, che le foreste in buone condizioni offrono se gestite con attente pratiche selvicolturali.

"Purtroppo però -osserva Legambiente- non tutti i lombardi possono godere della vicinanza di aree forestali: il 96% dei boschi infatti si trova in montagna e collina, mentre nel territorio di pianura se ne distribuiscono poche migliaia di ettari, boschi spesso piccoli e precari, continuamente minacciati da scelte urbanistiche e infrastrutturali proprio perchè sovente considerati terreni marginali e di scarso valore".

Per fortuna, osservano da Legambiente "la Lombardia da anni si è data una buona legge forestale, che punta a difendere questi ambienti così preziosi ma allo stesso tempo minacciati. Certo, la legge non è sufficiente a impedire gravi danni, anche recenti (si pensi che la sola realizzazione di Pedemontana cancellerà ben 200 ettari di bosco di pianura), ma di sicuro ha costituito un baluardo per impedire interventi di deforestazione al di fuori di ogni controllo".

Secondo Legambiente "è proprio questa legge a essere ora messa in discussione dal Consiglio Regionale della Lombardia: domani infatti l'assemblea legislativa voterà il progetto di legge n.124 di modifica della legge forestale. Si tratta di un testo nato come singolo articolo scritto per compiacere la piccola ma agguerrita lobby formata da quanti nei boschi amano scorrazzare con moto e Suv, fuoristrada o lungo sentieri e mulattiere".

In particolare, spiega l'associazione ambientalista "la legge punta ad attribuire competenze autorizzative ai sindaci, sebbene i comuni non dispongano delle strutture tecniche necessarie a valutare interventi su ambiti forestali. Inoltre la legge tende ad attenuare la definizione di bosco quando questa entra in conflitto con diverse previsioni urbanistiche, specie nel territori di pianura e a consentire interventi che prevedono la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico su versanti boscati. Tutto questo, sostiene Legambiente, limitando fortemente i controlli per interventi di diboscamento su terreni montani che si sono coperti di boschi dopo decenni di abbandono delle pratiche agricole.

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