La Campania si piazza al secondo posto tra le regioni che fanno la differenza al sud
Sul versante rifiuti urbani, confermato, anche per il 2013 il trend in calo degli ultimi anni essenzialmente dovuto alla crisi economica. Nel 2013 l'Italia ha prodotto quasi 400mila tonnellate in meno rispetto al 2012 (-1,3%), e 2,9 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2010 (-8,9%), un valore inferiore anche a quello del 2002.
Lo rileva il Rapporto sui Rifiuti urbani presentato oggi dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, insieme con l'Annuario dei dati ambientali. Secondo il Rapporto, la Campania si piazza al secondo posto tra le regioni che fanno la differenza al sud, differenziando quasi la metà dei rifiuti prodotti ( 44%), il secondo posto dopo la Sardegna (51%).
Il Rapporto prende poi in considerazione anche i rifiuti radioattivi. La maggior parte di questi rifiuti, presenti nei siti di detenzione italiani, in termini di attività, si trovano in Piemonte (71,6%). Seguono la Campania con il 12,75% e la Basilicata con il 9,7%. In termini di volumi, si registra una maggior concentrazione nel Lazio con il 29,4%, seguito dal Piemonte (18,6%) e dall'Emilia-Romagna (12,6%).