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Energia: produrla da scarti plastici, le frontiere del plasmix

25 settembre 2014 | 14.35
LETTURA: 4 minuti

Il progetto di gassificazione del plasmix vede protagonisti Corepla, Conai e Csm, le prove sperimentali in un impianto pilota a Castel Romano

Nella foto da sinistra: Cesare Murgia, Ad del Csm; Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla; Emanuele Tolve, esperto del processo
Nella foto da sinistra: Cesare Murgia, Ad del Csm; Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla; Emanuele Tolve, esperto del processo

Nuova energia con nuova tecnologia: un ulteriore passo avanti verso la massimizzazione di recupero del plasmix, gli scarti derivanti dai processi di selezione degli imballaggi in plastica, estremamente eterogenei e privati di tutte le frazioni che possono essere indirizzati al recupero di materia mediante riciclo meccanico, che conservano un potenziale energetico confrontabile con quello sviluppato da alcuni combustibili fossili come il coke.

Il Centro Sviluppo Materiali (Csm), il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) e Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero imballaggi in plastica) hanno presentato i risultati dell’innovativa sperimentazione del processo di gassificazione, in occasione del workshop di presentazione dei risultati del progetto di sviluppo industriale della innovativa tecnologia di gassificazione applicata al settore delle plastiche.

Il plasmix è stato scelto come materiale oggetto dello studio di fattibilità commissionato da Conai e Corepla a Csm, con l’obiettivo di individuare un’ulteriore soluzione di valorizzazione degli scarti, consentendo ad esempio la realizzazione di impianti di piccole-medie dimensioni meno impattanti sul territorio e in grado di garantire il ritorno degli investimenti in tempi brevi. Il livello di rimuneratività è interessante anche considerando il solo recupero di energia tralasciando gli eventuali incentivi statali.

al Csm di Castel Romano un impianto pilota di gassificazione

Le prove sperimentali condotte al Csm di Castel Romano su un impianto pilota di gassificazione da 100 kg/ora, hanno consentito di sviluppare una tecnologia innovativa, oggetto di brevetto, specifica per il plasmix per ricavarne un gas di sintesi (syngas) adatto a produrre energia.

La soluzione sviluppata si basa su un tamburo rotante, tecnologia già ampiamente utilizzata per il trattamento di rifiuti speciali, e su elementi innovativi di immissione ottimizzata di agenti ossidanti (aria e ossigeno) lungo il reattore. Il syngas prodotto è risultato idoneo per l’utilizzo nella produzione combinata di energia elettrica ed energia termica in impianti dedicati, modulari, di piccola-media taglia, ad alta efficienza energetica e basso impatto ambientale.

Sulla scorta dei risultati della sperimentazione è stato realizzato il progetto di base di un impianto industriale in grado di trattare 4 tonnellate all’ora di plasmix. Le valutazioni di fattibilità economica ne dimostrano la convenienza, anche sfruttando solo l’energia elettrica prodotta e senza tener conto di eventuali incentivi da parte dello Stato sulla tariffa di vendita.

opportunità per il raggiungimento dell’obiettivo 'discarica zero'

Scenari ancora più favorevoli si possono delineare in funzione di localizzazioni dell’impianto che consentano l’intero sfruttamento dell’energia sia elettrica che termica. Inoltre, laddove sia possibile massimizzare l’utilizzo interno alla realtà produttiva, sede dell’impianto, dell’energia elettrica, in considerazione dell’attuale situazione tariffaria, si migliorerebbe ulteriormente il conto economico della gestione.

“Corepla, anche in funzione dei nuovi obiettivi di recupero e riciclo previsti dalla legislazione europea, ha inteso approfondire soluzioni innovative e alternative ai processi di combustione tradizionali, caratterizzate da maggiore sostenibilità finanziaria per dare un’ulteriore opportunità di recupero agli scarti provenienti dalla selezione degli imballaggi in plastica difficili da riciclare - Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla - I risultati raggiunti dall’impianto pilota Csm ci sembrano importanti e propedeutici anche al raggiungimento dell’obiettivo 'discarica zero' che intendiamo perseguire con determinazione”.

Il progetto di gassificazione del plasmix ha particolari profili di innovazione oltre a quelli tecnologici in senso stretto. La stessa genesi del progetto è infatti originale, perché promossa da un consorzio di imprese, Corepla, che ha dimostrato una grande capacità nel farsi promotore anche di progetti cooperativi di innovazione tecnologica. Le tecnologie ambientali e di recupero energetico che il Csm ha sviluppato negli anni, avvalendosi del know-how maturato nel campo della chimica fisica dei processi, dell’ingegneria dei reattori innovativi e dei materiali di nuova concezione, sono pronte per essere specializzate alle specifiche esigenze dei diversi settori industriali.

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