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Ambiente: Galletti, per svolta serve anche cultura di rispetto del territorio

22 ottobre 2014 | 15.49
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"Le cose cambieranno radicalmente in questo Paese se ci sarà una cultura del rispetto del territorio, il che vuol dire in certe zone del Paese non si può più costruire, che non si possono più fare condoni e anche i cittadini devono avere rispetto del proprio giardino". Ne è convinto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti che, a margine del Saie di Bologna, ha ricordato come la tutela del suolo passi non solo dalle risorse, ma anche da una cultura di difesa collettiva dell'ambiente.

Quanto al contrasto al dissesto idrogeologico, ha spiegato ai cronisti, "credo che riusciremo a sbloccare, con le misure che abbiamo già fatto, una buona parte di quei 2,3 miliardi di euro che sono già disponibili. Poi ci sono altri 110 milioni nel decreto Sblocca Italia e ci saranno altri soldi provenienti della programmazione dei fondi Ue". Ma al di là delle cifre, "oggi bisogna semplificare le norme e spendere più in fretta quei soldi" ha ribadito il ministro, aggiungendo che "è un lavoro che richiede tempo" anche perché, ha ricordato "scontiamo un ritardo ventennale"

Sul ruolo dei costruttori, oggi in mostra al Saie, Galletti ha specificato che "ci sono tantissime imprese oneste in Italia, noi puntiamo su quelle". Ma, ha concluso, "ci vuole etica anche da parte delle imprese, ad esempio il fatto che quando c'è un bando di gara ci sia un'azienda che fa ricorso, ogni tanto senza motivazioni valide. è un tema che va affrontato dal punto di vista morale".

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