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Ue: lancia con Fao piano da 41 mln contro desertificazione in Acp

22 ottobre 2014 | 15.20
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Il programma, che si svilupperà in 4-5 anni, mira a rafforzare la gestione sostenibile del territorio ed il ripristino di terreni degradati e zone aride

(Foto Giorgio Cosulich / TamTam)
(Foto Giorgio Cosulich / TamTam)

Intensificare la lotta contro la desertificazione in Africa, Caraibi e nei Paesi del Pacifico per combattere la fame, promuovere la stabilità in queste aree e sostenere l'adattamento ai cambiamenti climatici. E' l'obiettivo del maxi piano da 41 milioni di euro lanciato oggi dall'Ue con la Fao in collaborazione con i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Acp). Il programma, che si svilupperà in 4-5 anni, mira a rafforzare la gestione sostenibile del territorio ed il ripristino di terreni degradati e zone aride in Africa, nei Caraibi e il Pacifico.

Il programma, denominato 'Action Against Desertification', "è di fondamentale importanza nella lotta contro la fame e la povertà, per promuovere la stabilità e la costruzione di resilienza ai cambiamenti climatici in alcune delle aree più vulnerabili del mondo" sottolineanoi sostenitori del programma.

"Più del 70 per cento delle persone che vivono in terre aride e altri ecosistemi agricoli fragili in tutta l'Africa, nei Caraibi e nel Pacifico ricavano il proprio sostentamento dalle risorse naturali, ma -rimarcano Ue e Fao- la crescita della popolazione e il cambiamento climatico stressano questi ecosistemi agricoli, aggravando il degrado e la desertificazione delle terre sempre più sovrasfruttate".

"La gestione sostenibile del territorio -afferma il commissario Ue per lo Sviluppo, Andris Piebalgs- è fondamentale per affrontare le sfide enormi che ci pongono i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l'insicurezza alimentare". Per questo, aggiunge Piebalgs, "questo nuovo programma aiuterà le comunità più colpite a gestire al meglio le proprie risorse ed a utilizzarle per creare posti di lavoro e generare reddito da investire per le generazioni future". "La fame e la povertà, il cambiamento climatico, la deforestazione, il degrado del suolo, la desertificazione e la perdita di biodiversità sono tutti interconnessi" sottolinea Alhaji Muhammad Mumuni, segretario generale dei paesi Acp. "Servono per questo -aggiunge- approcci integrati per la corretta gestione del paesaggio, così come nuove politiche, nuovi investimenti e capacità originali per affrontare queste sfide nei paesi Acp in via di sviluppo".

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