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Clima: ora si potrà monitorare grazie a tecnologia italiana

14 dicembre 2014 | 18.31
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E' una tecnica laser rivoluzionaria e capace di dare una misura verificabile delle emissioni CO2. A realizzarla è stato l'Istituto nazionale di ottica Ino-Cnr di Firenze che ha aperto una collaborazione con l’azienda americana Planetary Emissions Management Inc. per metterla in commercio

(foto InfoPhoto)
(foto InfoPhoto)

Il clima che cambia ora si potrà monitorare grazie ad una tecnologia tutta italiana brevettata dal Cnr. L’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ino-Cnr) di Firenze e l’azienda americana Planetary Emissions Management Inc. di Cambridge, nel Massachussets, hanno avviato una collaborazione per industrializzare e mettere in commercio la tecnologia laser Patent Pending del Cnr che, consentendo di misurare l’anidride carbonica con una sensibilità e precisione mai raggiunte prima per via ottica, riesce a rivelare il radiocarbonio presente nell’atmosfera sotto forma di 14CO2. E' una tecnica, sottolineano i ricercatori del Cnr, che apre a importanti ricadute sia per il monitoraggio del clima globale, ma anche per la sicurezza e la datazione dei reperti archeologici. "La nuova metodologia si basa su una tecnica spettroscopica ad altissima sensibilità, denominata Scar (saturated-absorption cavity ring-down), che consente di misurare direttamente il numero di molecole di CO2 contenenti l’atomo di radiocarbonio presenti in atmosfera" sottolinea Paolo De Natale, direttore Ino-Cnr e responsabile del gruppo di ricerca.

"Lo strumento da noi brevettato -evidenzia il ricercatore del Cnr- ha diversi vantaggi. È portatile, perchè occupa uno spazio di quasi 100 volte inferiore rispetto agli apparecchi finora utilizzati, ed è più economico di almeno 10 volte. Inoltre può essere usato con diversi tipi di molecole". La tecnologia è ora in fase di sviluppo, nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra l’Istituto italiano e la società americana. "Il metodo Scar -spiega Giovanni Giusfredi, ricercatore Ino-Cnr- utilizza gli effetti non lineari che spesso si osservano quando si studia la materia, in questo caso le molecole, con luce laser". "Questi effetti, che richiedono specchi ad alta riflettività per aumentare l’intensità di luce nel gas, sono invece evitati dalle tecniche standard fino ad oggi utilizzate" aggiunge. "Scar rappresenta in un certo senso la 'pietra d’angolo scartata dai costruttori’ necessaria per identificare il bassissimo segnale utile a identificare le particelle di 14CO2 dal cosiddetto 'rumore di fondo’".

La tecnologia sviluppata dal Cnr "è rivoluzionaria e capace di fornire una misura verificabile delle emissioni di CO2 prodotte da combustibili fossili" avverte Bruno DV Marino, Ceo di Planetary Emission Management Inc. "Questo nuovo sensore -assicura- cambierà il nostro approccio per la gestione delle emissioni di CO2, creando un sistema globale di misura dell’anidride carbonica essenziale per la comprensione e la gestione dei cambiamenti climatici". "E altre possibili applicazioni riguardano la sicurezza e la datazione dei reperti archeologici, nei quali il radiocarbonio rappresenta l’indicatore più attendibile" aggiunge ancora il Ceo di Planetary Emission Management Inc.

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