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Ambiente: nasce Civic, 'task force' per la legalità

18 dicembre 2014 | 14.26
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Forestale, Legambiente e Agenzia delle dogane e dei Monopoli insieme per analizzare le filiere dei rifiuti, dell'agroalimentare e del commercio illegale delle specie in via d'estinzione. Muroni: quasi 30mila infrazioni accertate nel 2013

(Infophoto)
(Infophoto)

Analizzare a fondo le filiere dei rifiuti, dell'agroalimentare e del commercio illegale delle specie in via d'estinzione per garantire la legalità ambientale con un lavoro d'equipe. E' questo l'obiettivo del progetto Civic (Common Intervention on Vulnerabilities in Chains), presentato presso il ministero delle Politiche agricole, di cui il Corpo forestale dello Stato è capofila e al quale partecipano come partner Legambiente Onlus e l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

L'obiettivo del progetto è raccogliere informazioni su queste filiere, fondamentali per la lotta alle agromafie ed ecomafie, e individuare grazie al confronto e alle differenti competenze degli interlocutori, le vulnerabilità nei tre processi criminali.

Il progetto, co-finanziato dal Programma 'Prevention and Fight against Crime' dell'Unione Europea - spiega una nota - è mirato in particolare "a rafforzare le competenze nel coordinamento delle indagini e nello scambio delle buone prassi nel contrasto ai fenomeni criminosi, coinvolgere le parti interessate nell'analisi del fenomeno, attraverso questionari e interviste mirate, identificare le vulnerabilità nelle diverse filiere e proporre soluzioni efficaci per eliminarle". Infine, "formare le Forze di Polizia, la Pubblica Amministrazione e tutti gli Enti coinvolti nelle filiere e informare gli operatori del risultato dell'analisi, per poi creare una guida, utile a livello europeo, con i dati delle indagini, la metodologia, le best practices europee, suggerimenti e proposte legislative e operative".

"Le filiere che il progetto Civic intende monitorare per individuare rischi di infiltrazioni criminali, sono filiere che hanno trovato nella corruzione il collante ideale per pratiche illegali di ogni genere e che, fino a oggi, non hanno trovato nel sistema normativo un valido strumento di repressione", spiega Rossella Muroni, direttore generale Legambiente. Muroni ricorda che "sono 29.274 le infrazioni ambientali accertate dalle Forze dell'ordine nel 2013, più di 80 al giorno, più di 3 l'ora".

"Infrazioni che in massima parte hanno riguardato il settore agroalimentare: ben il 25% del totale, con 9.540 reati, più del doppio del 2012 quando erano 4.173. Sono aumentati anche i reati contro la fauna con infrazioni per commercio illegale di specie protette, abigeato, bracconaggio, allevamenti illegali, pesca di frodo, maltrattamenti e combattimenti clandestini: 8.504 totali, più 6,6%, con l'impennata degli arresti che passano da 7 a 67, 7.894 denunce e 2.620 sequestri", prosegue. Nessuna buona notizia, poi, per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti che, sottolinea Muroni, è "ancora in crescita con 5.744 reati, più 14,3% rispetto al 2012, 6.971 denunce, 90 arresti e 2.318 sequestri. Numeri altissimi, che evidenziano la necessità di un progetto mirato all'analisi precisa e puntuale del fenomeno per giungere alle soluzioni più idonee per le filiere interessate".

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