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Acqua: al 2050 stress idrico per 60% popolazione/Focus

27 febbraio 2015 | 11.30
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Tre le cause principali: aumento demografico, sviluppo socio-economico e cambiamenti climatici. Ma per invertire la tendenza, sottolinea Olcay Unver della Fao, bisogna osservare la regola delle tre R: riduzione, riciclo e riutilizzo (VIDEO). E' allarme anche per l'Ue

Acqua: al 2050 stress idrico per 60% popolazione/Focus

Una risorsa sovrasfruttata, sprecata, inquinata. Per dirlo in due parole, sotto stress. E senza una rapida inversione di tendenza "al 2050 circa il 60% della popolazione globale potrebbe vivere in condizioni di stress idrico, avere quindi problemi di approvvigionamento di acqua e non avere acqua a sufficienza per soddisfare le proprie esigenze. Un problema questo che andrà affrontato e risolto". Così all'Adnkronos Olcay Unver, deputy director of Land and Water division della Fao. (VIDEO)

Una previsione allarmante, una minaccia che pesa già oggi su alcuni Paesi, considerati più a rischio quando si parla di disponibilità futura della risorsa idrica a livello globale: Nord Africa, Paesi del Medio Oriente e sud Est Asiatico.

Unver, però, si dichiara ottimista: "Abbiamo buone ragioni per credere che questo trend possa cambiare e che l'uomo imparerà ad usare la risorsa idrica in modo più efficiente. La comunità internazionale - sottolinea - sta lavorando su obiettivi di sviluppo sostenibile anche per quanto riguarda la gestione dell'acqua per cui, da questo punto di vista, abbiamo una buone prospettive".

La Fao sta lavorando da tempo con alcuni Paesi pilota come Tunisia, Oman, Yemen, Giordania, Egitto e Marocco, su progetti dedicati alla diffusione di una maggiore cultura e capacità di gestione delle risorse idriche all’interno dei governi stessi.

"E’ di fondamentale importanza - continua Olcay Unver - affrontare i temi della risorsa idrica con un approccio integrato, non più in maniera settoriale, tutto deve essere studiato e progettato insieme: investimenti infrastrutture trattamento, approvvigionamento, decisioni a livello di governance. Tre le misure base da non dimenticare, le tre R: riduzione, riciclo e riutilizzo”.

Ma quali sono le cause dello stress idrico che affligge il pianeta? "Tre quelle principali - spiega Unver - l'aumento della popolazione e il conseguente aumento della richiesta di cibo; lo sviluppo socio-economico, che è un fatto positivo ma comporta anche un maggiore stress sulla risorsa idrica, perché più produciamo più acqua consumiamo e più inquiniamo; e i cambiamenti climatici. egli ultimi 20 anni - aggiunge - si sono verificati molti più cambiamenti rispetto agli ultimi 200 anni con periodi di siccità più lunghi e piogge più frequenti e intense, e questo ha un suo impatto sul ciclo delle acque".

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