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Rifiuti: ecco cosa sono i Combustibili solidi secondari/ Focus

04 marzo 2015 | 15.53
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Nella produzione possono essere utilizzati quelli urbani, industriali, commerciali, quelli da costruzione e demolizione, fanghi da depurazione acque reflue

Rifiuti: ecco cosa sono i Combustibili solidi secondari/ Focus

Ai sensi del Testo unico ambientale (d.lgs. 152/06), il combustibile solido secondario (Css) è classificato come rifiuto speciale (art. 183, comma 1): “il combustibile solido prodotto da rifiuti che rispetta le caratteristiche di classificazione e di specificazione individuate delle norme tecniche Uni Cen/Ts 15359 e successive modifiche e integrazioni; fatta salva l'applicazione dell'articolo 184-ter, il combustibile solido secondario, è classificato come rifiuto speciale". Inoltre, le caratteristiche del Css sono individuate da specifiche norme tecniche (Uni En 15359:2011). (Video)

Nella produzione del Css possono essere utilizzate svariate tipologie di rifiuti non pericolosi: rifiuti urbani, rifiuti industriali, rifiuti commerciali, rifiuti da costruzione e demolizione, fanghi da depurazione acque reflue. Qualora il Css derivi dal Rifiuto urbano residuo (Rur), viene prodotto negli impianti di trattamento meccanico-biologico (TMB): le possibili composizioni di una linea di trattamento sono diverse e dipendono soprattutto dalle caratteristiche del materiale in uscita che si vuole ottenere.

Bisogna distinguere tra i processi a flusso separato e i processi a flusso unico. Nei primi viene effettuata dapprima una classificazione dimensionale del materiale, al fine di separare la frazione secca (il sopravaglio), destinata alla produzione di Css, dalla frazione umida (il sottovaglio); quest’ultima viene sottoposta a stabilizzazione biologica, generalmente aerobica, e trasformata nella cosiddetta frazione organica stabilizzata (Fos), un materiale destinato a operazioni di recupero ambientale o alla discarica. In questo caso quindi il processo biologico non ha implicazioni dirette nell’ambito della produzione del Css. Nei processi a flusso unico, invece, l’intera massa del rifiuto viene sottoposta ad una iniziale fase aerobica, in cui il processo biologico è funzionale alla produzione di Css in quanto contribuisce, grazie al rilascio di calore, alla riduzione del contenuto di umidità del materiale.

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