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Nucleare: Ain, deposito Ue per rifiuti alta attività? La legge non lo prevede

22 maggio 2015 | 12.30
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La polemica secondo il presidente dell'Associazione, Umberto Minopoli è pretestuosa: “i rifiuti ad alta attività possono tranquillamente stare nel deposito superficiale per tutta il tempo di vita del deposito” (circa 300 anni, ndr)

(Infophoto)
(Infophoto)

Un deposito europeo per i rifiuti ad alta attività? “Non è previsto da nessuna legislazione europea. Al momento la legge dice solo che ogni paese è responsabile dei rifiuti radioattivi che produce”. Lo afferma all'Adnkronos, Umberto Minopoli, presidente dell'Associazione italiana nucleare, sottolineando che l'obiezione degli ambientalisti che spingono per un deposito Ue per i rifiuti ad alta attività, “è un falso problema”. La polemica secondo Minopoli è pretestuosa: “i rifiuti ad alta attività possono tranquillamente stare nel deposito superficiale per tutta il tempo di vita del deposito” (circa 300 anni, ndr). Si tratta dunque, “di un problema di lungo periodo che ci consentirà di studiare soluzioni nazionali e internazionali”. Oggi “nessun paese è in grado di affrontare questo problema”.

Il presidente dell'Ain, ribadisce che “non c'è un problema tecnico per alloggiare questi rifiuti in un deposito superficiale”. La soluzione, spiega Minopolil, “è il sito geologico ma attualmente non sono consentiti depositi sopranazionali. Inoltre, per individuare un sito geologico c'è bisogno di molto tempo” e l'Italia invece ha a disposizione 4 anni in tutto per individuare e realizzare il deposito nazionale.

“Non ci si può opporre al deposito inventando cose”. La richiesta degli ambientalisti “è un puro disturbo. Niente di tecnicamente valido. Quei rifiuti li abbiamo prodotti noi e ce li dobbiamo riprendere” afferma Minopoli. Il tema del deposito, poi, ricorda il presidente dell'Ain è strettamente collegato al processo di smantellamento delle vecchie centrali: “più si ritarda la discussione e la conseguente realizzazione del l'infrastruttura, più si allunga la permanenza dei rifiuti radioattivi nei siti temporanei sparsi per l'Italia”. Non c'è dubbio: “abbiamo bisogno di rispettare i tempi” conclude Minopoli.

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