Associazioni ambientaliste in sit-in, oggi pomeriggio, davanti al ministero dello sviluppo Economico per ribadire il proprio no alle trivellazioni offshore. Durante il sit-in è stato esposto uno striscione “Fatti, non petrolio” per incalzare Regioni e Governo e chiedere all’esecutivo un cambio di passo sulla politica energetica del Paese, abbandonando le fonti fossili e puntando sulle rinnovabili.
Organizzato da Legambiente, il sit-in è stata anche l'occasione per presentare un memorandum per una moratoria sulle attività di prospezione e coltivazione di idrocarburi offshore. “È ora di passare dalle parole ai fatti e di riappropriarsi del futuro del mare", dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, presente al sit-in.
"Non ci sono più alibi - aggiunge Cogliati Dezza - L’incontro di oggi al Mise tra Governo e Regioni su trivellazioni e questione air-gun sia l’occasione per parlare veramente del futuro dei territori e per avanzare proposte concrete per fermare la deriva petrolifera a cui il Paese sembra destinato e guardare alla tutela della biodiversità marina, al rilancio dell’economia e del turismo sostenibile".
Le associazioni chiedono alle Regioni di prendere una posizione chiara a favore dei territori e di dimostrare la forza della comunità mettendo in campo tutti gli strumenti politici e amministrativi in loro possesso per dire no al petrolio, a partire dalla presentazione di una moratoria che blocchi qualsiasi autorizzazione relativa alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi.
Legambiente ricorda che le riserve certe di petrolio presenti sotto i mari italiani "sono assolutamente insufficienti a dare un contributo energetico rilevante al nostro Paese, ma a fronte di questi quantitativi irrisori di greggio - che basterebbero a soddisfare il fabbisogno energetico italiano per appena 8 settimane - si stanno ipotecando circa 130mila kmq di aree marine".