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Rifiuti: cresce la raccolta di pfu, quasi la metà va al riciclo

06 ottobre 2015 | 12.11
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(Xinhua)
(Xinhua)

Crescono raccolta e gestione dei pneumatici fuori uso in Italia. Secondo le ultime stime Unirigom, sulla base dei dati della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, lo scorso anno sono state raccolte 325.096 tonnellate (erano 316.638 nel 2013) di pfu, delle quali 146.752 (il 45%) sono state riciclate mentre 178.344 (il 55%) recuperate energeticamente. Dal riciclo oggi si ottiene principalmente gomma vulcanizzata (72,4% del recupero di materia), da impiegare in diversi campi, ma anche acciaio (20,3%) e materiale tessile (7,3%).

A quattro anni dall’entrata in vigore del decreto ministeriale (82/11) che ha per la prima volta regolamentato e strutturato il settore, oggi le attività di raccolta e smaltimento, gestite dai Consorzi dei produttori/importatori, stanno dunque offrendo ottime performance oltre a garantire anche lo smaltimento degli stock di pneumatici fuori uso per anni accatastati irregolarmente in alcune aree del nostro Paese.

Manca, però, un’adeguata disciplina normativa che tenga conto anche dei progressi tecnologici degli ultimi anni e dei possibili e variegati impieghi dei materiali riciclati.

"Oggi il settore deve compiere un ulteriore salto di maturità - sottolinea il presidente Unirigom Andrea Fluttero - focalizzandosi su due obiettivi: da una parte, privilegiare la crescita della percentuale di riciclo di materiale a scapito della quota destinata al recupero energetico, come ci viene richiesto anche a livello europeo dalla gerarchia della gestione dei rifiuti; dall’altra, c’è la necessità di ridurre le esportazioni di questi materiali per evitare che tali flussi vengano portati all’estero, soprattutto Corea e Cina, senza alcun trattamento o con trattamenti solo grossolani, sottraendo quantitativi importanti all’industria del riciclo e ai settori produttivi nazionali".

"Il settore - conclude Fluttero - attende il decreto che disciplini il delicato momento del passaggio da rifiuto a End Of Waste, quando il granulo/polverino di gomma-rifiuto cessa di essere tale e diventa materia prima seconda, tramite una normativa chiara, omogenea, basata su standard adeguati e riconosciuti. Per raggiungere tutti questi obiettivi e confermarsi elemento importante dell’economia circolare nel nostro Paese, è necessario che tutti gli attori della filiera - aziende, consorzi, enti di ricerca e istituzioni - facciano squadra".

Secondo quanto emerso nel corso del convegno promosso oggi a Roma dall’Unione Recuperatori Italiani della Gomma di Fise Unire/Confindustria, alcuni strumenti potrebbero supportare lo sviluppo e la maggiore diffusione dei possibili impieghi dei materiali derivati e la valorizzazione delle attività di riciclo, su tutti l’implementazione del Green Public Procurement, ovvero l’obbligo per le Pa di utilizzare una quota di materiali riciclati, e l’imposizione di un’Iva agevolata per i prodotti con materiale riciclato, almeno nella fase di avvio del mercato.

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