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Clima: rischi ad alto impatto, fallimento politiche mitigazione al primo posto

14 gennaio 2016 | 18.06
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Clima: rischi ad alto impatto, fallimento politiche mitigazione al primo posto

Nel 2016 il fallimento delle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici ha conquistato il primo posto fra i rischi a più alto impatto seguito da armi di distruzione massa (secondo in classifica), crisi idriche (terzo), migrazione involontaria su larga scala (quarto) e le forti variazioni del prezzo dell'energia (quinto).

Il rischio in cima alla classifica fra quelli più probabili è quello rappresentato dai flussi migratori su larga scala, seguito dai rischi connessi a eventi meteorologici estremi, dal fallimento delle politiche di mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici, dai conflitti tra stati con conseguenze regionali e le grandi catastrofi naturali.

E' quanto emerge dall'edizione 2016 del Global Risks 2016, il report annuale realizzato dal World Economic Forum presentato oggi a Londra, che offre una prospettiva dei rischi a più alto impatto e più probabili nei prossimi 10 anni.

È la prima volta in 11 anni che il rapporto presenta un panorama di rischi così diversificati: nella top five dei rischi con il maggior potenziale di impatto sono rappresentate ben quattro diverse categorie (ambientale, geopolitica, sociale ed economica). L’unica eccezione è rappresentata dai rischi tecnologici, nell’ambito dei quali si segnala il rischio di attacchi informatici, all’undicesimo posto sia per probabilità che per impatto.

Oltre a misurare la probabilità e il potenziale impatto dei rischi globali, il Global Risks Report 2016 esamina anche le loro interconnessioni reciproche. Secondo gli esperti, vi è un piccolo numero di rischi chiave che esercitano una grande influenza sugli altri e, in cima alla classifica 2016, si attestano due rischi strettamente interconnessi (la profonda instabilità sociale e la disoccupazione strutturale o sottoccupazione) che da soli rappresentano il 5% di tutte le interconnessioni.

Un potenziale black swan (un evento inatteso e dal forte impatto globale) potrebbe essere costituito dai rischi tecnologici. Il sondaggio del World Economic Forum condotto tra i manager per valutare i rischi per le imprese ha rilevato che gli attacchi informatici sono in cima alla lista dei rischi in ben otto paesi tra i quali Stati Uniti, Giappone, Germania, Svizzera e Singapore.

Il Global Risks Report 2016 approfondisce anche il tema della sicurezza internazionale nell’ambito del quale emergono tre scenari: la riduzione dei poteri dei cittadini “dis-empowered citizens”, la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare legata all’impatto del cambiamento climatico e le potenziali minacce di pandemie per la coesione sociale.

Il Report offre anche la prospettiva degli imprenditori sui principali rischi a livello nazionale. Disoccupazione e sottoccupazione costituiscono il rischio più preoccupante per le imprese in oltre il 25% delle 140 economie nazionali considerate ed è ritenuto il maggior rischio soprattutto nell’Africa subsahariana, in Medio Oriente e nell’Africa settentrionale. L’unica regione che non annovera la disoccupazione nella top five dei rischi per le imprese è il Nord America.

Il secondo rischio più diffuso è la forte variazione dei prezzi delle fonti energetiche: quest’ultimo è stato elencato fra i primi cinque rischi per le imprese in ben 93 economie nazionali. Gli attacchi informatici figurano tra i primi cinque rischi in 27 economie nazionali, il che indica quanto le imprese di molti paesi siano già colpite da questa minaccia crescente.

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