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Ambiente: Istat, media di 31 mq di verde urbano a testa nel 2014

24 maggio 2016 | 14.53
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Nel 2014 ogni cittadino ha a disposizione in media 31 metri quadrati di verde urbano. Lo rileva l'Istat nell'ambito dell'indagine 'Dati ambientali nelle città' che viene effettuata ogni anno in 116 Comuni capoluogo di provincia per monitorare la qualità dell'ambiente delle città. Ma i 31 metri quadri di media si traducono in dati reali assai penalizzanti per molti cittadini. Nella metà delle città (10,7 milioni di persone, circa il 60% della popolazione dei capoluoghi) infatti l'area verde a disposizione è molto più contenuta (inferiore a 20 m2 per cittadino) e in 19 (per 2,2 milioni di cittadini) non raggiunge la soglia dei 9 m2 obbligatori per legge.

Nel totale il verde urbano rappresenta il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 567 milioni di metri quadri). Il 16,1% della superficie comunale è inclusa in aree naturali protette mentre la superficie agricola utilizzata è pari in media al 44,3%.

Pavia, Lodi, Cremona e Matera le città più verdi

Più verde a disposizione al Nord, con una media pari a 34,8 m2 anche grazie alla buona dotazione di Trento (401,5 m2), Sondrio (312,4), Pordenone, Gorizia e Verbania (tutte con valori superiore ai 100 m2 pro capite). Al Centro, dove la media scende a 22,7 m2 per abitante, solo una città su quattro ha una dotazione superiore. Terni, in particolare, raggiunge i 149,2 m2 pro capite.

Nel Mezzogiorno le buone dotazioni in alcune città contribuiscono ad elevare la disponibilità media di verde urbano della ripartizione (33,7 m2 per abitante): in particolare quelle dei capoluoghi lucani (Matera, in virtù della presenza del parco archeologico delle chiesi rupestri, e Potenza per l’area forestale comunale della foresta della Pallareta). Tuttavia quasi un terzo dei capoluoghi del Sud e delle Isole dispone di meno di 9 m2 per abitante.

Roma la grande città che ha più aumentato aree verdi

Le città che nel triennio 2011-2014 hanno maggiormente ampliato il proprio verde urbano sono Roma (1,9 milioni di m2 in più), Milano (1,1 milioni) e Rimini (poco meno di un milione), seguite da Verona, Padova, Ferrara, Ravenna e Palermo (tutte con incrementi tra i 500 e i 700 mila m2). Tra i grandi comuni, anche in presenza di valori assoluti consistenti (a Roma i m2 di verde urbano sono oltre 45,6 milioni, a Milano 22,8 milioni, a Torino 19,5, a Bologna e Napoli 11,1 milioni) le dotazioni pro capite sono compresse dall’elevata dimensione demografica: in media sono disponibili 19,3 m2 per abitante a fronte dei 47,1 m2 dei capoluoghi di medie e piccole dimensioni.

È Reggio Calabria la città Centro di area metropolitana con la più elevata disponibilità pro capite (103 m2), anche se ciò è dovuto all’alta incidenza di aree boschive e incolte all’interno dei confini comunali; seguono Cagliari (52,7 m2 per abitante), i tre grandi comuni veneti (Padova 40,5 m2, Venezia 37,8 m2 e Verona 33,7 m2) e Trieste (32,6 m2 ). Le altre grandi città si collocano invece sotto al valore medio nazionale (in particolare, gli abitanti di Genova, Bari e Taranto dispongono di meno di 9 m2 di verde urbano a testa).

Più della metà delle città hanno uno specifico 'profilo verde', definito da dotazioni superiori alla media delle superfici destinate a verde urbano (18 città), delle aree naturali protette (19 città) o delle superfici destinate a uso agricolo (ulteriori 28 città). Pavia, Lodi, Cremona e Matera - evidenzia lo studio Istat - si collocano sopra la media per tutte le caratteristiche considerate.

Si tratta di realtà territoriali molto diverse. Nel caso di Matera, alla consistente componente rurale si aggiungono l’unicità delle aree di verde urbano tutelate dal Codice dei beni culturali (15,3%, contraddistinte dalla presenza del parco archeologico delle chiese rupestri) e aree naturali protette (quasi un quarto del territorio). A Lodi e Cremona incidono soprattutto la componente agricola (più della metà del territorio) e quella delle aree protette (rispettivamente il 35% e il 27% della superficie comunale), mentre a Pavia verde urbano, aree protette e superficie agricola sono tutti leggermente al di sopra della media.

Le nostre città si qualificano quindi per la peculiare compenetrazione, nel contesto urbano, di aree naturali protette e aree agricole periurbane: il 5% dei capoluoghi mostra densità superiori alla media per entrambe le componenti e in 11 parte del territorio è specificatamente tutelato come parco agricolo.

Le 12 città in cui l’incidenza del verde urbano e delle aree naturali protette è superiore alla media sono in maggioranza centri urbani di medio-grandi dimensioni; in sei casi si tratta di grandi comuni : Trieste, Roma, Napoli, Reggio di Calabria, Palermo e Cagliari. Sono tutti contesti dove le aree uniche di rilevante pregio sono state nel tempo sottoposte a tutela naturalistica, anche per via della contiguità con ambiti fortemente urbanizzati: a Cagliari le saline del Molentargius e di Macchiareddu e la laguna di Santa Gilla, a Trieste le aree carsiche, a Reggio di Calabria il parco dell’Aspromonte, a Palermo il monte Pellegrino, a Napoli e Roma numerosi ed estesi parchi e riserve naturali.

Gli orti urbani, sono in continua crescita nelle città, attivati in 64 amministrazioni nel 2014 (+4,9% rispetto all'anno antecedente). Le aree del verde storico e dei parchi, ville e giardini di non comune bellezza che distinguono i paesaggi urbani nazionali rappresentano in media circa un quarto del verde urbano, le aree boschive oltre il 20%, quelle a verde attrezzato il 14%, i grandi parchi urbani e le aree di arredo entrambe circa il 10%.

Gli alberi monumentali (una delle componenti del verde tutelata dal Codice dei beni culturali) sono presenti in 67 città capoluogo. Sono 55 i comuni che alla fine del 2014 hanno classificato gli alberi piantati in area di proprietà pubblica. 30 comuni hanno messo a dimora nuovi alberi, 15 hanno reso pubblico un bilancio arboreo e 29 hanno avviato iniziative locali per lo sviluppo di spazi verdi urbani. Nel secondo anno dall'istituzione, 55 comuni hanno attuato iniziative in occasione della Giornata nazionale degli alberi. Lo strumento di gestione del verde urbano più utilizzato dalle amministrazioni è il censimento del verde (lo realizzano circa 3 città su quattro). In 25 capoluoghi viene svolto un monitoraggio finalizzato alla messa in sicurezza delle alberature.

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