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Alimenti: dal campo alla pattumiera, lo spreco di cibo vale 16 mld l'anno

13 ottobre 2016 | 14.25
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(Fotolia)
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Vale poco meno di 16 miliardi di euro ogni anno. E' lo spreco alimentare, ovvero il cibo che si perde nella filiera alimentare insieme a quello che si butta in casa. In attesa del World Food Day, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione che si celebra domenica 16 ottobre in tutto il mondo, arrivano i dati aggiornati dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg e del progetto Reduce (Università di Bologna/ministero dell’Ambiente) che per la campagna Spreco Zero 2016 hanno riunito i monitoraggi sulle perdite e spreco del cibo nella filiera (agricoltura, industria, distribuzione) sommandoli allo spreco alimentare domestico.

Nella spazzatura prodotta nelle case degli italiani si calcola finiscano 8 miliardi di euro all’anno, ovvero circa 30 euro al mese a famiglia per 600 grammi circa di cibo sprecato. Complessivamente, però, lo spreco di cibo costa ogni anno circa il doppio agli italiani: innanzitutto perché lo spreco domestico dichiarato nei sondaggi è quello percepito non quello reale che secondo i primi test dei 'Diari di famiglia' Waste Watcher vale almeno il 50% in più, ovvero 12 miliardi circa.

Segré, solo 1 su 4 riconosce nello spreco domestico la vera voragine

A questa cifra vanno poi sommate la perdita in campo (circa 1 miliardo e 25 milioni), gli sprechi nell’industria (circa 1 miliardo e 160 milioni) e nella distribuzione (circa 1 miliardo e 430 milioni). Si arriva così al valore di 15 miliardi e 615 milioni di spreco alimentare annuo in Italia (elaborazione Distal Università di Bologna e Last Minute Market su dati Borsa Merci Bologna).

"I risultati di queste ultime stagioni spese per la sensibilizzazione di cittadini e amministratori sul tema dello spreco alimentare si sono tradotti nella nuova normativa antispreco ma anche in una maggiore consapevolezza dei consumatori. Un’attenzione che vogliamo innanzitutto tramandare ai nostri figli: insegnare a non sprecare è un atteggiamento educativo passato in un anno dal 62% al 78% degli italiani", spiega il fondatore di Last Minute Market Andrea Segré, presidente del Comitato tecnico-scientifico Programma nazionale di Prevenzione rifiuti/sprechi.

"Ma le criticità sono ancora tante e resistenti - continua - cresce la percezione che lo spreco domestico è un serbatoio enorme di spreco (dal 15% del 2015 al 24% del 2016) ma solo 1 italiano su 4 riconosce nello spreco domestico la vera voragine degli sprechi in Italia, laddove le 'colpe' sono date frettolosamente alla distribuzione, alla ristorazione o alla filiera".

Nelle mense scolastiche sprecato 20-50% del cibo preparato

Intanto, da novembre partirà il primo monitoraggio scientifico dei Diari di famiglia Waste Watcher, misurazioni scientifiche realizzate con Università di Bologna ed Swg, per calcolare lo spreco reale e non solo quello percepito. Il progetto Reduce - Ricerca EDUcazione ComunicazionE, promosso dal ministero dell'Ambiente a cura dell’Università di Bologna - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, si occuperà di dare concretezza statistica e scientifica ai monitoraggi dei Diari attraverso la collaborazione di centinaia di famiglie di tutta Italia che per una settimana annoteranno dettagliatamente quantità e tipologia del cibo buttato, sottoponendo poi la loro spazzatura a un controllo incrociato per 'certificare' lo spreco prodotto.

E' già operativa la ricerca sulla ristorazione nelle mense scolastiche, dove si stima che vada sprecato fra il 20 e il 50% del cibo preparato, a seconda dei menù. Riso alla zucca, bietole e radicchio sono gli alimenti in assoluto meno graditi (qui gli sprechi superano il 60%). "Questo perché - spiega il docente Luca Falasconi, responsabile scientifico di Reduce - i bambini a casa non sono abituati a mangiare verdura o alimenti come la zucca e le bietole, quindi a scuola accolgono con disorientamento questi cibi. A dimostrazione dell’importanza di avviare nel Paese una capillare campagna di educazione alimentare".

Sabato 15 ottobre, poi, in piazza Maggiore a Bologna, la campagna Spreco Zero di Last Minute Market parteciperà a 'In the name of Africa', la grande iniziativa di Pixel Art promossa da Cefa onlus per sensibilizzare contro sprechi e malnutrizione, evidenziando la connessione fra le due epocali questioni.

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