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Ambiente: Wwf, un 2016 con più ombre che luci

28 dicembre 2016 | 15.23
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Il bilancio del Wwf

(Fotolia)
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L'entrata in vigore dell'Accordo di Parigi, la difesa di alcune specie simbolo, come tigri e panda, ma anche un pesante segno meno per l'Italia nelle politiche di difesa della biodiversità e nella strategia di decarbonizzazione. Il 2016 si avvia a conclusione e il Wwf traccia il bilancio dei 12 mesi trascorsi sul fronte della difesa dell'ambiente: un bilancio con "più ombre che luci".

"Il 2016 è stato un anno dal grande valore simbolico per il Wwf in Italia che ha festeggiato cinquant’anni di battaglie in difesa della natura e della biodiversità", ricorda Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia.

"Quest’anno il Wwf è stato protagonista di diversi traguardi: dal lavoro alla Cop22 di Marrakech al salvataggio delle Direttive comunitarie 'Habitat' e 'Uccelli' (che tutelano il 18% del territorio europeo e il 19% di quello italiano) - sottolinea - Il 2016 ha visto il Wwf particolarmente impegnato nella lotta al bracconaggio in Italia e all’estero ed ancora in prima linea nella difesa delle specie simbolo, come dimostra il contributo per fermare il piano che prevedeva la possibilità di abbattimento dei lupi con la raccolta di circa 200mila firme consegnate al ministro dell’Ambiente Galletti".

"Mentre il 2016 verrà ricordato per la nascita della più grande area marina protetta in Antartide per proteggere mammiferi marini, pinguini e alcuni tra gli ecosistemi più fragili e importanti del Pianeta, in Italia l'iter di riforma della Legge Quadro sulle Aree Protette, con l’approvazione in prima lettura al Senato, rischia di compromettere il lavoro straordinario di tutela della biodiversità e nella gestione dei Parchi svolta negli ultimi decenni", continua Bianchi.

"Una riforma licenziata dal Senato - spiega - senza tener conto delle osservazioni e dei suggerimenti di tutto il mondo ambientalista; è una ferita che ci auguriamo, nel 2017, possa essere sanata da una maggiore capacita di ascolto alla Camera, per ottenere una più giusta riforma capace di migliorare la legge esistente, e non di indebolirla, e coniugare la difesa del sistema di tutela naturalistico e paesaggistico del nostro Paese e il necessario sviluppo sostenibile. A cominciare dalle risorse destinate ai nostri Parchi nazionali che per il prossimo anno rappresentano solo lo 0,3% dell’ammontare complessivo della Legge di Bilancio (78 milioni su 27 miliardi complessivi)".

Nel 2016, però, non sono mancate le buone notizie: per la prima volta in 100 anni il numero delle tigri è in crescita (3890 secondo gli ultimi censimenti governativi, nel 2010 erano 3200) e un nuovo censimento in Cina sullo stato del Panda Gigante offre il quadro di una popolazione in leggero aumento (oltre 1860 esemplari).

Anche nel 2016, poi, le oltre 100 oasi Wwf hanno difeso e protetto la 'Natura d’Italia' tutelando oltre 35mila ettari di natura selvaggia e unica. "Molte delle sfide del 2016 resteranno centrali anche nel 2017 a cominciare dall’emergenza clima - annuncia il presidente Wwf Italia - Il governo italiano deve chiedere alle amministrazioni pubbliche e agli imprenditori di dare gambe, come è stato stabilito a chiusura della Cop22, all’Accordo di Parigi, accelerando i tempi per una strategia di decarbonizzazione e per lo sviluppo sostenibile, anche attraverso la riduzione dei costi delle energie rinnovabili".

"Il 2017 per il Wwf sarà un anno particolare su cui si investirà con ancora maggiore determinazione sulla mobilitazione dei cittadini ed in particolare dei giovani che sono la vera energia rinnovabile nella lotta per salvare il Pianeta", conclude.

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