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Clima: Greenpeace, la Grande Barriera Corallina sta 'cuocendo viva'

10 marzo 2017 | 17.06
LETTURA: 2 minuti

(Brett Monroe Garner/ Greenpeace)
(Brett Monroe Garner/ Greenpeace)

L’aumento delle temperature globali causato dai cambiamenti climatici sta letteralmente “cuocendo viva” la Grande Barriera Corallina, causando per il secondo anno consecutivo lo sbiancamento dei coralli che la compongono. È quanto testimoniano le immagini diffuse oggi da Greenpeace Australia.

"Ho scattato foto di questa area del Reef per diversi anni e quello a cui assistiamo oggi è senza precedenti", afferma Brett Monroe Garner, biologo marino e fotografo naturalista. "In queste foto quasi il 100% dei coralli è soggetto a sbiancamento, e nessuno sa quanti tra questi torneranno alla condizione precedente. Le alghe stanno già iniziando ad invadere molti dei coralli".

Quando le acque sono troppo calde, i coralli espellono le alghe (zooxanthellae) che vivono nei loro tessuti, causandone lo sbiancamento. Se le temperature non tornano alla normalità entro le 6-8 settimane, i coralli muoiono. Gran parte della barriera corallina si trova in prossimità della superficie marina dove l’aumento delle temperature è più alto.

Nel 2016 il 93% è stato soggetto a sbiancamento, il 22% è morto

I coralli possono sopravvivere a un fenomeno di sbiancamento, ma subiscono comunque un notevole stress. Nel 2016, il 93% dei coralli della Grande Barriera Corallina è stato soggetto a sbiancamento, e il 22% è poi morto.

"I cambiamenti climatici stanno rendendo le acque sempre più calde, cuocendo viva la barriera corallina", afferma Alix Foster Vander Elst di Greenpeace Australia. "Questi sono i segni più chiari degli effetti dei cambiamenti climatici e i governi non si muovono abbastanza velocemente per fermarli. Possiamo ancora interrompere la distruzione della barriera se riduciamo drasticamente le emissioni globali", conclude.

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