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Africa: emergenza fame, Agire lancia campagna 'Non senza di te'

20 aprile 2017 | 16.09
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(Fotolia)
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Quest’anno ricorre il 50esimo anniversario della Carestia del Biafra, una emergenza che è diventata l’emblema della fame. Ma la storia purtroppo si ripete e vaste zone dell’Africa Centro Orientale sono colpite da una crisi alimentare gravissima: 30 milioni di persone in Sud Sudan, nel bacino del Lago Chad e in Corno d’Africa, non hanno cibo e acqua sufficienti per sopravvivere.

Più di 1,5 milioni di bambini dell’area sono a rischio imminente di morte per denutrizione, malnutrizione e malattie correlate. L’espansione della crisi è descritta dalle Nazioni Unite come "senza precedenti negli ultimi decenni. La peggiore dalla Seconda Guerra Mondiale". Per questo Agire lancia la campagna "Non senza di te" per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della crisi, ancora ignorata in Italia, e sostenere gli interventi umanitari delle Ong del network nei Paesi più colpiti.

I numeri della crisi

Corno d’Africa: in tutta l’area la siccità ha provocato la morte dell’80% del bestiame, fonte di sostentamento primaria. Le ultime due stagioni delle piogge, a causa del passaggio di El Niño, sono state quasi inesistenti e la terra ha smesso di dare frutti. Intere comunità non hanno di che sfamarsi. La Somalia, è già stata colpita nel 2011 da una carestia che ha provocato 260.000 morti. Quella di oggi potrebbe essere ancora peggiore: 6,2 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria urgente e i casi di colera si moltiplicano. Nel 2017 sono già oltre 18.000.

In Kenya il 10 febbraio il governo ha dichiarato emergenza nazionale siccità, che colpisce 23 delle 47 contee del Paese. Anche in Etiopia, tra i paesi più colpiti dagli effetti di El Niño, le zone meridionali e orientali del Paese sono interessate da una grave siccità. 5,6 milioni di persone hanno bisogno di assistenza alimentare nei prossimi tre mesi.

Sud Sudan: sin dalla ripresa della guerra nel 2013 il Paese è in stato di crisi. La siccità ha aggravato ulteriormente gli effetti del conflitto. In una parte del Paese è stato dichiarato ufficialmente lo stato di carestia. Solo qui quasi 275.000 bambini rischiano di morire di fame. Un ulteriore milione di persone è classificato sull'orlo della fame. In totale 4,9 milioni di persone hanno bisogno di assistenza alimentare urgente.

Agire, da questi Paesi buona parte dei profughi che arrivano in Europa

Lago Chad: nella regione, che comprende parte della Nigeria, Niger, Camerun e Chad, gli attacchi di Boko Haram hanno causato movimenti forzati di 2,3 milioni di persone. 10,7 milioni di persone sono in necessità critica di cibo, acqua e assistenza.

"Si tratta dei Paesi africani da cui proviene buona parte dei profughi che arrivano in Europa. Si dice spesso 'aiutiamoli a casa loro', questo è il momento di farlo - dice Alessandra Fantuzi, coordinatrice di Agire - E’ una crisi di cui in Italia si parla poco, ma se provate a informarvi sui media internazionali o seguite i nostri racconti dal campo, vi renderete conto della sua gravità. Tutta la società civile europea si sta mobilitando, ora tocca a noi".

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