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Mare: 'stop all'inquinamento', Call for Action globale per salvare gli oceani

09 giugno 2017 | 15.19
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(Fotolia)
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Prevenire e ridurre sensibilmente l'inquinamento marino di tutti i tipi; promuovere la prevenzione e la riduzione dei rifiuti; implementare strategie a lungo termine per ridurre l'uso di materie plastiche e microplastiche. Sono tra punti della 'Call for Action', il documento discusso e approvato alla Conferenza Onu sugli Oceani di New York (5-9 giugno).

Il documento è suddiviso in 14 punti e 22 azioni urgenti. Obiettivo: sostenere il raggiungimento del Sustainable Development Goal dell'Agenda 2030 dell'Onu n.14: 'conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile'.

"Siamo particolarmente allarmati dagli effetti negativi del cambiamento climatico sugli oceani - si legge - compresi l'innalzamento della temperatura dell'acqua, l'acidificazione, la diminuzione dell'ossigeno, l'aumento del livello del mare, la diminuzione della copertura di ghiaccio polare, l'erosione costiera e gli eventi climatici estremi. Riconosciamo la necessità di affrontare gli effetti negativi che minano la capacità fondamentale dell'oceano di agire come regolatore del clima, fonte di biodiversità marina e come fornitore di cibo e nutrizione, turismo e servizi ecosistemici e come motore per lo sviluppo economico sostenibile e la crescita".

La Call for Action invita tutte le parti ad agire immediatamente e stila una lista di azioni "su base urgente": dal rafforzamento della cooperazione e delle partnership, fino allo sviluppo della ricerca e dell'educazione su questi temi.

Non solo. Dalle parti arriva un importante richiamo sui temi dell'inquinamento da rifiuti, soprattutto plastici. Per questo l''invito ad agire' comprende azioni specifiche e urgenti su questo fronte: "Accelerare le azioni per prevenire e ridurre sensibilmente l'inquinamento marino di tutti i tipi, in particolare dalle attività a terra, compresi detriti marini, plastiche e microplastiche, inquinamento da nutrienti, acque reflue non trattate, scarichi di rifiuti solidi, sostanze pericolose...".

Occorre quindi: "Promuovere la prevenzione e la riduzione dei rifiuti, sviluppare modelli di consumo e produzione sostenibili, adottare le '3R' - riduzione, riutilizzo e riciclo - anche attraverso l'incentivazione di soluzioni di mercato per ridurre i rifiuti e la loro produzione, migliorando i meccanismi per la gestione ecologica dei rifiuti, del loro smaltimento e del riciclo e sviluppando alternative come prodotti riutilizzabili o riciclabili o prodotti biodegradabili in condizioni naturali".

Su questo fronte è necessario, dunque, "implementare strategie a lungo termine e sostanziose per ridurre l'uso di materie plastiche e microplastiche, in particolare le buste di plastica e i prodotti monouso, anche in collaborazione con i soggetti interessati a livelli rilevanti per affrontare la loro produzione, commercializzazione e utilizzo".

"Siamo mobilitati dalla forte convinzione che gli oceani sono fondamentali per il nostro futuro comune e per l'umanità in tutta la sua diversità - si legge - Come leader e rappresentanti dei nostri governi, siamo determinati ad agire decisamente e urgentemente, convinti che la nostra azione collettiva farà una differenza significativa per il nostro popolo, il nostro Pianeta e la nostra prosperità".

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